Adesso si fa sul serio. Dopo aver eliminato Giugliano e Potenza in gara secca per il Catania è tempo di fare davvero i fatti. Domani sera alle 20 al Massimino arriva il blasonato Pescara per la gara di andata degli ottavi di finale dei playoff di Serie C. Una gara che i rossazzurri dovranno giocare nel migliore dei modi contro una delle favorite per la vittoria finale per l'ultimo posto ancora libero per la Serie B.

L'allenatore Domenico Toscano lo sa benissimo e carica i suoi giocatori per una gara dove non si può sbagliare nulla per continuare a sperare nella promozione in cadetteria. Nella consueta conferenza stampa pre gara di oggi ha sottolineato come non bisogna pensare all'avversario, che gioca un calcio più verticale rispetto al Potenza.

Domenico Toscano
Domenico Toscano (ph. cataniafc.it)

Arrivare fino in fondo dopo averci lavorato

Bisogna concentrarsi su quello che dobbiamo fare e non sull'avversario perché dobbiamo arrivare un fondo. Può essere anche un vantaggio perché siamo in crescendo. Sappiamo che l'avversario è di qualità e man mano che ci va avanti il livello si alza. La squadra è concentrata, la partita col Potenza deve darci consapevolezza di quello che si vuole ottenere. Io lavoro, ho sentito il boato del nostro stadio domenica sulla parata di Dini. Il nostro percorso lo abbiamo iniziato qualche mese fa. Vogliamo arrivare fino in fondo perché ci abbiamo lavorato. Ogni partita ha la sua storia, il Pescara è una squadra più verticale del Potenza, quindi l'attenzione deve essere maggiore, hanno dei calciatori di qualità. Poi il calcio è semplice, devi esaltare le tue qualità e limitare quelle degli altri. Le nostre frecce in attacco stanno diventando sempre di più. Per noi cambia poco, questa è una partita secca di 180 minuti, ma dobbiamo spingere subito.

La squadra forte deve saper fare tutto

La partita deve essere affrontata come le altre due. Alle partite secche stiamo arrivando nella maniera giusta, è una partita contro una squadra di livello e dobbiamo fare la differenza. Io non credo alla parola turnover, se ci sono 4 calciatori che non stanno al 100 % farò giocare altri, ma senza pensare alla parola turnover. Anche chi non è impegnato gioca la partita. La squadra forte deve saper far tutto, perché ci sono partite in cui la condizione fisica o mentale consente di giocare in superiorità, altre in cui si deve stare uomo su uomo. Devo essere bravo io a capire i momenti e la squadra durante la partita, che darà ulteriori elementi da mettere in saccoccia. Tutti devono trarre vantaggio. Raimo ha spirito giusto che incarna la catanesità, la parola operaia è da manovale. Lo spirito giusto, l'anima giusta e il gruppo coeso fa capire come si debba appartenere davanti a tutti. Questo è il senso di appartenenza che adesso vedo. Dalmonte sta determinando ogni partita, come sta facendo Sturaro. Questo contributo di ogni calciatore alla causa Catania fa crescere le prestazioni.

Non pensare prima al turnover

Se vuoi arrivare fino in fondo non devi fare calcoli e non si può pensare prima al turnover. Le cose che sono mancate durante l'anno alla fine con Var o senza Var tornano. Come è avvenuto il rigore col Potenza posso dire che loro se lo sono creato e non era un campanello d'allarme. La traversa, le parate del portiere contano poco, l'obiettivo è vincere. Jiménez domenica ha fatto un passo avanti nel giocare per la squadra e ha dato aggressività alla squadra, ma la base è lavorare per la squadra. Lunetta sta migliorando notevolmente, speriamo di averlo per la partita, Ierardi non ha problemi, Gega si è operato alla spalla e Luperini sta proseguendo il suo lavoro.

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