Atalanta, sei grande! Cos’è mancato per la Supercoppa UEFA

Ormai non ci sono più dubbi. Non soltanto l’Atalanta in certi palcoscenici si è consacrata come una Big, ma continua a confermarlo grazie a partite di livello assoluto come quella di ieri sera valida per la Supercoppa UEFA. Dopo lo storico successo in Europa League della passata stagione e nonostante le grandi difficoltà rappresentate dalle tante assenze, infatti, la banda di Gian Piero Gasperini non ha avuto timori reverenziali contro il Real Madrid.

Neanche l’idea di affrontare tutti insieme i vari Kylian Mbappé, Vinicius, Jude Bellingham e Rodrygo ha frenato l’intraprendenza della squadra bergamasca, autrice di una performance solidissima contro i Blancos e sconfitti a testa altissima nonostante l’evidentissimo gap di differenza.

Ciò che segue è un excursus sui motivi per cui alla Dea è mancato poco per vincere la Supercoppa UEFA.

Gian Piero Gasperini
Gasperini Atalanta
 

Le tante assenze non hanno aiutato

Dal principio, uno degli aspetti che più sono stati probanti per il mancato successo dell’Atalanta è senz’altro rappresentato dalle tante assenze importanti. Tra tutti, quella di Teun Koopmeiners può aver influito tantissimo a centrocampo, in quanto l’olandese avrebbe potuto garantire maggior qualità in mezzo al campo e più soluzioni dalla distanza.

Lo stesso lo si può e si deve dire per quanto riguarda quelle di Giorgio Scalvini (fermo ai box a causa del grave infortunio alle porte di Euro 2024) e di Gianluca Scamacca (infortunatosi gravemente al ginocchio sinistro di recente). Soprattutto l’assenza del centravanti romano ha influito, con la Dea che ha dovuto fare a meno di un riferimento offensivo significativo e giocare in un modo completamente diverso rispetto al solito.

Lo stesso Gasperini è stato infatti costretto a fare partire Mateo Retegui dalla panchina, complice anche il rischio tutt’altro che immotivato che potesse infortunarsi pure lui e costringere i bergamaschi a fare a meno di ben due centravanti nel corso di questa stagione.

Teun Koopmeiners
Teen Koopmeiners (ph. Image Sport)
 

Le grandi occasioni della Dea

In occasione della sfida di ieri valida per la Supercoppa UEFA, non sono mancate le occasioni per l’Atalanta, come il legno clamoroso preso nel primo tempo a seguito di un affondo di de Roon che stava per costare un autogol decisamente poco felice a Militao.

Un’altra grandissima occasione avuta dalla Dea è stata senz’altro rappresentata dal colpo di testa di Pasalic nel primo tempo, con Thibaut Cortouis costretto ad esaltarsi con una parata magnifica, degna di uno dei portieri più forti e decisivi del pianeta. 

In entrambi i casi, la contesa sarebbe stata sbloccata dalla squadra di Gasperini, in quanto si era ancora sullo 0-0.

 

Lookman poteva dare di più

Benché fosse un compito tutt’altro che facile per Ademola Lookman quello di prendersi sulle spalle un attacco intero orfano di Scamacca, il nigeriano è stato protagonista di una prova molto opaca che non ci si sarebbe aspettati.

Soprattutto alla luce del suo pedigree internazionale di livello assoluto (è stato finalista della Coppa d’Africa con la Nigeria e campione dell’Europa League con l’Atalanta con una prova leggendaria in finale), ci si sarebbe aspettati una maggior precisione nell’uno contro uno con Carvajal e nelle soluzioni generali in molti contropiedi che l’Atalanta ha faticato a sfruttare.

Ha senz’altro fatto partite peggiori nel corso della sua carriera, ma da un giocatore come Lookman, capace di esaltarsi al suo meglio nei grandi palcoscenici, era lecito aspettarsi decisamente di più a livello qualitativo e decisionale.

Ademola Lookman
Lookman Atalanta
 

Gli altri sono marziani

Basta semplicemente vedere questa foto che immortala Jude Bellingham, Rodrygo, Vinicius e Kylian Mbappé poco prima del fischio d’inizio per capire di cosa si sta parlando.

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