Criscitiello polemico sulla debacle della Juve: “Il progetto Pirlo è un fallimento”

La sconfitta quasi a sorpresa tra le mura amiche contro il Benevento ha ulteriormente aggravato la posizione di Pirlo, ritenuto da tanti un vero e proprio flop. La Juve, salvo miracoli ed eventi favorevoli, può già dire addio allo scudetto, dopo nove anni di trionfi, divenuto sempre più appannaggio dell’Inter.

A commentare la situazione delicata in casa Juve è il direttore responsabile di TMW e di Sportitalia, Michele Criscitiello, che nel suo editoriale in maniera polemica analizza la sconvolgente involuzione dei bianconeri: “Un anno da buttare, dopo 9 anni di trionfi, ci può stare. Un anno si può sbagliare, una stagione di assestamento si può prevedere, un campionato di transizione non è una colpa. Il problema della Juventus è un altro. Paratici, a fine partita, non deve chiedere scusa per la figuraccia fatta contro il Benevento – prosegue – e nascondersi dietro i 9 campionati vinti. Da una società come la Juventus ci aspettiamo delle spiegazioni. Ce le aspettavamo anche dopo la figuraccia con il Porto e conseguente eliminazione dalla Champions. Vogliamo le parole del Presidente Agnelli, perché l’investimento Ronaldo fu appoggiato dal Presidente e perché Pirlo è una sua scommessa“.

Criscitiello poi parla della scelta di Pirlo quale allenatore della Juventus: “Lo abbiamo sempre definito un azzardo. Nessuno giudica la Juventus, ma delle spiegazioni ce le aspettiamo e – se vogliamo – non sarebbe neanche una vergogna ammettere gli errori. Pirlo non andava preso. Punto. Lo abbiamo detto ad agosto – continua polemico il giornalista – e lo ribadiamo con forza oggi. Ricevemmo insulti e pernacchie quando mesi fa dicemmo che c’erano 10 allenatori, tra C e D, più preparati del maestro. Lo confermiamo con forza. Questo mestiere, senza gavetta, non si può fare. Sì, anche se sei stato il cervello di Milan, Juve e Nazionale in campo. Sono film diversi. Un grande attore non necessariamente sarà un grande regista. Un grande regista non per forza di cose deve essere un grande attore. Pirlo, su quella panchina, non ci doveva stare. Pirlo era stato scelto per l’Under 23, in serie C, – ribadisce – e quello doveva essere il suo giusto percorso. Gli allenatori, quando ricevono incarichi così importanti, credono di aver fatto bingo. La svolta della vita. Solo dopo capiscono che, di fatto, è stato un boomerang. Così si bruciano le carriere“. 

Gestione cookie