Il Liverpool asfalta la Roma: ma la qualificazione è ancora aperta

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Il 5-2 di Anfield lascia è un risultato pesante, ma lascia ancora qualche speranza ai giallorossi per il passaggio del turno. Fra otto giorni il ritorno all’Olimpico, per tentare un’altra impresa

– di Calogero Destro –

Mohamed Salah viaggia ad un ritmo da pallone d’oro: 43 gol stagionali, di cui 11 in Champions League. Gli ultimi due, pesantissimi, realizzati ieri sera contro la sua ex Roma. Nella semifinale d’andata, il bomber egiziano ha messo in mostra tutto il repertorio: conclusione a giro al 35′, scavetto su contropiede da manuale al 45′, assist al bacio per Mané – altra discreta scheggia offensiva – al 56′. Eusebio Di Francesco ha deciso di andarsi a giocare la partita più importante dell’anno con difesa a tre (Juan Jesus, disastroso, accanto a Manolas e Fazio, abbondantemente sotto la sufficienza), abiurando parzialmente il proprio credo calcistico e venendo punito dai ritmi forsennati dei “reds”. I giallorossi non erano partiti male, provando a sostare nella metà campo avversaria nella prima parte di gara e colpendo anche una traversa sul mancino potente di Kolarov, al quarto d’ora. Poi la ripartenza di Mané, che pur spendendo alto da distanza ravvicinata, infiammava il pubblico di Anfield Road. Il Liverpool prendeva dunque coraggio, alzava notevolmente il proprio baricentro e cominciava a mettere pressione nell’area ospite. Al 35′, lo splendido sinistro all’incrocio di Salah, lasciato colpevolmente libero appena all’interno dei sedici metri, spezzava l’equilibrio. Poi il pasticcio di Manolas a centrocampo e ancora il taglio dell’ex giallorosso, perso malamente da Jesus, e perfetto nel battere Alisson sul finire di tempo. Nella ripresa la musica non cambiava, con l’egiziano a fare il bello e cattivo tempo. Al 56′ è suo l’assist per il 3-0 da sotto misura di Manè. La squadra di un soddisfattissimo Klopp, ormai in fiducia, faceva piovere sulla testa di De Rossi e soci: prima con Firmino, ancora colpevolmente solo in mezzo all’area al 61′, e poi con lo stesso brasiliano ex Hoffenheim, che di testa siglava il 5-0 al 68′. Una Roma visibilmente tramortita riusciva a sfruttare l’errore di Lovren con il tocco sotto di Dzeko, all’81’, per riaprirla un minimo. Anche gli ingressi di Perotti e Schick avevano dato vivacità all’attacco capitolino, con l’ex Genoa freddo, dal dischetto, a battere Karius all’85’ per il definitivo 5-2. Adesso, fra otto giorni (il 2/5), i giallorossi torneranno all’Olimpico per tentare un’altra impresa: ma sarà difficile, perché questo Liverpool sembra davvero una squadra lanciata verso un destino da compiere.

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