Che il Milan potesse essere ringalluzzito dopo la vittoria splendida e roboante – a dispetto del risultato di 2-1 – del Derby di Milano c’era da aspettarselo. Il Diavolo sta tornando a fare la voce grossa e in occasione della partita di ieri sera a San Siro contro il Lecce non c’è stata proprio storia. Appena i rossoneri hanno iniziato a salire di colpi, c’è stata una rapida sequenza di gol che non fanno altro che mettere in evidenza una squadra completamente rinvigorita.
È indubbio il fatto che queste due vittorie consecutive non rendano definitiva la risalita ai vertici del Milan, ma è altrettanto indubbio come queste due vittorie aiutino non poco per la causa di Paulo Fonseca. Il tecnico portoghese sta ritrovando la fiducia dell’ambiente, può contare su due certezze come Christian Pulisic e Alvaro Morata e probabilmente sta ritrovando pure quei due giocatori che fino all’altro giorno non si erano comportati al meglio durante alcuni spiacevoli episodi.
Il primo risponde al nome di Rafael Leao, che al netto della sua conclamata discontinuità ha comunque prodotto 1 gol e 3 assist in 6 partite di questo avvio di campionato. L’altro è invece Theo Hernandez, che nella serata di ieri si è confermato come uno dei migliori terzini sinistri del pianeta.
Nessuno spalleggia Rafael Leao come lui
Che Theo Hernandez abbia un carattere tutt’altro che banale è cosa nota. Non sono poche le occasioni in cui ha dato la dimostrazione di non essere sempre lucido e concentrato nella fase difensiva e dal punto di vista dell’atteggiamento generale.
Ciò non deve però distogliere l’attenzione di fronte all’inoppugnabile verità dei fatti. Theo Hernandez è infatti il miglior terzino sinistro della Serie A (sì, anche di più di Federico Dimarco che pure è molto forte), nonché il più completo di tutti, visto che all’occorrenza può giocare anche come centrale difensivo con ottimi risultati. I suoi affondi inoltre sono tra i più mortiferi del campionato italiano, come dimostrato dal fatto che abbia un 96 di Percentile nelle azioni di tiro (SCA) secondo i dati di FbRef relativi ai pari ruolo negli ultimi 365 giorni.
Per sbobinare questa statistica, Theo Hernandez produce un quantitativo di azioni di tiro che supera il 96 % di quelli prodotti dagli altri terzini. Un dato che da solo lo consacra definitivamente ed indiscutibilmente come uno dei più forti del suo ruolo. Theo è di riflesso il miglior giocatore in grado di spalleggiare Rafael Leao sull’out di sinistra e non deve sorprendere che il miglior rendimento del portoghese coincida proprio con i migliori periodi di forma del francese.
Ad oggi, quindi, Theo Hernandez è da intendersi come un Top Player indiscusso nel suo ruolo, al netto di tutte le legittime critiche che gli possono essere rivolte per episodi poco piacevoli come la sua protesta nel cooling break contro la Lazio. Un episodio decisamente poco educativo, ma che non può e non deve intaccare il valore del calciatore francese.
| LEGGI ANCHE: Leao e Theo, basta con le polemiche! Ecco come si riconquista il Milan
I suoi splendidi numeri stagionali, al netto delle critiche
La partita di ieri sera contro il Lecce non ha fatto altro che restituire quelle che sono le sensazioni che si hanno di Theo Hernandez, ovvero quelle di essere di fronte ad un terzino sinistro con ben pochi eguali al mondo.
Il Milan è dilagato in poco tempo, con il francese che si è eretto ancora una volta come protagonista assoluto. Prima ha siglato l’assist per il gol di Alvaro Morata, poi si è distinto con uno splendido inserimento sull’out di destra grazie alla splendida assistenza di Rafael Leao. Ad oggi Theo conta 2 gol e 1 assist in 6 partite di campionato, numeri di livello assoluto per un terzino sinistro dalla marcata propulsione offensiva come lo è appunto il francese.
Numeri che gli hanno permesso inoltre il rintoccare un record storico appartenuto ad una leggenda come Paolo Maldini relativamente ai gol segnati da un difensore in rossonero.
29 gol con la maglia del Milan, come Paolo Maldini
Come detto, Theo Hernandez ha avuto il privilegio di pareggiare il record di realizzazioni di Paolo Maldini in rossonero, che con questa maglia si era fermato a quota 29 reti.
Ciò ci restituisce ulteriormente la vocazione offensiva del francese, che è riuscito a segnare tutti quei gol (arrivando quindi alle porte dei 30) in poco meno di cinque stagioni con la maglia del Milan. Ciò ovviamente non deve portare ad un’ingiusta ed ingenerosa sottovalutazione della spinta offensiva che Maldini era capace di garantire specialmente sotto le gestioni di Arrigo Sacchi e Fabio Capello tra il 1987 e il 1996.
Paolo Maldini rimane in ogni caso il terzino sinistro per antonomasia nella storia del calcio e rimarrà sicuramente un calciatore globalmente superiore – e nemmeno di poco – rispetto a Theo Hernandez, ma ciò non deve rappresentare un difetto nei confronti di un terzino che sta scrivendo pagine significative della storia recente del Diavolo, prendendosi anche le doverose lodi dello storico capitano del Milan.
Paolo Maldini non si è infatti risparmiato nelle parole di elogio nei confronti di Theo Hernandez, confermando quella classe inconfondibile che lo distingue dalle masse sin dal lontano 1984. Dopo tutto, signori si nasce.
