Buffon punge: “Il mio trofeo più bello? Lo Scudetto del 5 maggio. Non ci sono solo i soldi…”

Gianluigi Buffon è stato probabilmente il più grande portiere di sempre. Il numero uno dell’Italia campione del Mondo nel 2006 e della Juventus per quasi 20 anni, oltre che capitano dei bianconeri, ha dovuto affrontare tante difficoltà nel corso della sua carriera. Tra queste, sicuramente, anche la Serie B affrontata con la Juve nel 2006/2007, o i tanti bomber affrontati nel corso della carriera che lo hanno fatto “ammattire”. Anche di questo ha parlato al Basement di Gianluca Gazzoli.

Buffon e la Serie B: “Ho dimostrato che non esistono solo i soldi”

Buffon si è espresso così sulla sua scelta di scendere in Serie B con la Juve nel 2006: “Sono sceso in B con la Juve anche perché credevo che fosse un’opportunità. L’opportunità di dimostrare a certi tifosi che nel calcio ci sono altri valori oltre ai soldi, ed è una cosa che rifarei altre 100 volte. Non è stato facile, però le scelte grandi devono farle le persone che hanno tanta forza. Sono stato d’ispirazione? Non mi faccio queste domande, faccio solo quello che ritengo giusto fare”.

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Poi, ecco un focus sul trofeo più bello vinto da calciatore, oltre chiaramente al Mondiale con gli azzurri: “Il mio trofeo più bello? Quello del 5 maggio 2002, quando vincemmo a Udine e poi l’Inter crollò a Roma: quello era proprio inaspettato. E poi lo Scudetto del 2012 con Conte, dopo la Serie B. Lì è stata un’altra cavalcata incredibile, è stato lo Scudetto della tenacia e della caparbietà trasmessa da Conte e dalla società”.

Buffon

Buffon e gli attaccanti più temibili: “Vieri e CR7 mi hanno segnato molto spesso”

Poi Gigi ha parlato dei più grandi attaccanti affrontati in carriera, esprimendosi così: “Gli attaccanti che ho sofferto di più? Qualche condizionamento ce l’hai, a seconda di chi incontri. A inizio carriera Bobo Vieri mi segnava sempre, poi nei tempi moderni Cristiano Ronaldo mi ha fatto gol sempre. La cattiveria con cui ho visto fare a lui certi movimenti, non l’ho mai visto fare a nessuno. A tutti i costi, lui era tremendo. Poi anche Messi era incredibile, è stato unico. Poi Zidane, Ronaldinho, Ronaldo il Fenomeno”.

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