Lo possiamo tranquillamente definire il Robin Hood del calcio. Diego Armando Maradona ha "rubato" il potere alle big del calcio italiano per consegnarlo al Napoli, mai scudettato prima del suo arrivo. E' stato il simbolo della riscossa di una squadra e una città intera. A riferirlo è Gianni Di Marzio, ex allenatore e primo scopritore del Pibe de Oro nel lontano 1978, in un'intervista a Tuttosport: "Maradona per il Napoli è stato il simbolo di una squadra che non aveva avuto le fortune di Inter, Juventus e Milan. Quando è approdato in azzurro è come se si fosse chiuso un cerchio per me, anche se ho sempre avuto il rammarico di non averlo potuto prendere prima. Quando era al Napoli capitò una partitsa di Coppa Italia contro il Cosenza, la squadra che allenavo, ma ero squalificato e dovetti seguire la partita dalla tribuna senza poter scendere negli spogliatoi ad abbracciarlo. Lui sapeva rispettare chiunque, e non a caso è stato il migliore al mondo e ha vinto un Mondiale da solo nel 1986. Il nostro è sempre stato un rapporto idilliaco: non c'è stata un'intervista in cui non mi abbia ringraziato. E' venuto a trovarmi a Padova e ha sempre avuto un rapporto speciale con mio figlio Gianluca. E' stato sempre riconoscente ed io gliene sono sempre grato. Lo stadio San Paolo dovrà portare il suo nome: subito dopo la sua scomparsa è stato illuminato, ma Diego è come se fosse lì a giocare".
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