Non accenna a chiudersi la vicenda che ha portato alla nascita di uno scandalo in seno ai vertici dellâAIA, lâAssociazione Italiana Arbitri dove lâex Procuratore Capo Rosario DâOnofrio ha assunto tale carica mentre stava scontando i domiciliari per un arresto per traffico di droga. A favorire la sua elezione è stato lâex presidente dei fischietti italiani Alfredo Trentalange, che è succeduto a Nicchi nel 2013.
Secondo quanto riportato dallâANSA, la Procura della FIGC nel corso del processo riguardante il caso DâOnofrio avrebbe chiesto lâinibizione per 6 mesi di Trentalange. Questâultimo non occupa piĂš nessuna carica allâinterno dellâassociazione arbitrale dopo essersi dimesso da ogni posizione di responsabilitĂ e proprio su questo fa leva il suo avvocato, che respinge la richiesta arrivata dalla Federcalcio:
âIl deferimento era infondato giĂ prima di oggi e tale rimane a mio avviso. Quello che poteva fare dal punto di vista âpoliticoâ lo ha fatto dimettendosi per potersi anche difendere liberamente. la procura federale nel corso dellâudienza si è opposta allâacquisizione degli atti, tra i quali la carta intestata comparativa per dimostrare che le dichiarazioni fatte da DâOnofrio per essere autorizzate dal tribunale di Milano erano apocrife e false. E il tribunale ci ha dato ragione, respingendo la richiesta della procura e acquisendo gli attiâ
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