Paolo Condò ha rivelato alcuni retroscena interessanti sull'addio di Leo Messi al Barcellona. Il noto giornalista sportivo ha rivelato che "in base ai regolamenti, Messi non poteva firmare neanche gratis con il Barcellona". Ecco le sue parole riguardo la situazione finanziaria del Barcellona e l'addio da parte del fuoriclasse argentino:
"Sul fatto che i soldi siano una parte fondamentale anche del discorso su Messi, francamente, non ci sono dubbi. Non ero e non sono d’accordo, invece, nel definire false le lacrime di Leo. Conosco bene la sua storia e l’ambiente di Barcellona. Ecco: dopo aver spulciato tutti i regolamenti, si è scoperto che non poteva firmare neanche gratis. E poi c’è un altro fattore da non dimenticare: a Barcellona c’è stato un disastro economico che non ha precedenti nella storia dello sport. Per ‘rifermare’ Messi, probabilmente, bisognava vendere tutta una serie di giocatori – penso a Coutinho, Dembelè, Griezmann – per i quali nessuno avrebbe pagato le cifre richieste. Per esempio: Dembelé costò circa 110 milioni. Ecco: quanto valgono allora Federico Chiesa e Nicolò Barella? Intorno alla questione Barcellona, poi, credo, c’è stato un gioco ‘politico’: il presidente della Liga, forse già sicuro dei soldi dei nuovi sponsor che avrebbero probabilmente permesso di ‘rifermare’ Messi, ha chiesto a Laporta di abbandonare la Super Lega. Quest’ultimo ha deciso di non farlo per sua scelta"
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