Arrigo Sacchi è stato a Castiglion Fiorentino al salotto letterario Santucce Storm Festival dove ha presentato i suoi libri La coppa degli immortali e Calcio totale. L’ex tecnico ha raccontato i successi con il Milan, la trasferta americana con la Nazionale ma anche del momento della sua vita in cui ha dovuto smettere con il calcio perché non più in grado di gestire lo stress. Ecco le sue dichiarazioni riportate dall’ANSA:
“Il calcio italiano è come l’Italia, sempre indietro. Sta succedendo però una cosa strana.Quelli che hanno più coraggio, che sottintende tuttavia preparazione, sono le ‘piccole’ squadre come Sassuolo, Atalanta, Verona, che giocano davvero un calcio da protagoniste”
“Non ho alcun rammarico perché mi sono impegnato al massimo e questo fa stare bene, c’è correlazione tra impegno e benessere. Lo stress può essere positivo ma solo se gestito bene”
“Il calcio di oggi deve essere più coraggioso. Io vengo dalla fabbrica dove sono dovuto andare in fretta per la morte di mio padre e ho sempre applicato i principi di lavoro e coraggio. Il paese dove risiedo ha raddoppiato gli abitanti grazie a giovani stranieri che, se instradati bene, potrebbero rappresentare davvero una grossa risorsa sportiva”.
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