Claudio Lotito, presidente della Lazio, ha parlato ai microfoni di un noto podcast, Zero Titoli, affrontando diversi temi. Eccone un estratto, raccolto da TMW: “Io non ho nessuna rivincita da dover far valere. Questo periodo che stiamo vivendo di forte aggressività, di violenza e mancanza totale del valore dell’essere umano nasce da un fatto molto semplice: dalla carenza assoluta della coscienza del valore di sé stessi. L’oracolo di Delfi diceva ‘conosci te stesso’. Se le persone avessero questa capacità introspettiva di conoscere sé stessi, saprebbero pure fino a che punto si possono spingere. Nel momento in cui uno è cosciente di sé stesso non teme confronti”.
Continua così Lotito: “Se tu sei preparato, hai studiato e sei te stesso, sei una persona libera. Il problema è quando tu non sei te stesso e sei sovrastrutturato, non sei più una persona libera. Ed è facile attaccarti. Io sono un cattolico predicante cristiano, quindi questi precetti mi aiutano ad avere un comportamento rispettoso verso gli altri. Infatti io evito scherzi. ‘Non fare agli altri quello che non vorresti che facessero a te’, questo è il tema. Oggi invece si vive ‘mors tua, vita mea’. Queste cose però non funzionano, perché poi viene meno quello che è l’essere umano. La differenza tra l’uomo e la bestia è la razionalità“.
“Quando prima, quarant’anni fa, un bambino andava all’elementari, e aveva come riferimento il maestro che spesso lavorava in sinergia con la famiglia c’era questo valore sinergico tra la famiglia e la scuola. Poi se ricordate si andava a scuola con il fiocco, il grembiule, c’era nostro signore Gesù Cristo crocifisso appeso e si facevano le preghiere. Poi il pomeriggio si andava all’oratorio, dove c’era il confronto con gli altri, per poter esprimere il proprio meglio a pallone o a biliardino che sia, poi c’erano i valori spirituali a cui si veniva educati. Da lì a 16 anni c’era la politica, che, al di là dell’ideologia, ti inquadrava in un sistema se eri bravo emergevi, sennò no”.
Queste le parole di Lotito sul confronto tra generazioni: “A 18 anni poi si andava a fare il servizio militare, dove c’era la gerarchia e il rispetto delle regole. Oggi queste cose non esistono più. Oggi esistono i bambini e i ragazzi che già dai 3/4/5/6 anni stanno con il telefono in mano. Secondo me poi hanno perso anche gli odori e i sapori. Quando eravamo piccoli noi andavamo nei campi a prendere le farfalle, ad annusare i fiori, il fieno. Loro non ce l’hanno. È tutta gente così che vive di sovrastrutture. Voi non lo sapete perché avete fatto le elementari. Io infatti ho fatto la distinzione tra giornalisti e giornalai. Ho creato il termine manager e ‘magnager’, imprenditori e ‘prenditori”.
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