La riduzione dei salari dei giocatori, in casa Psg, è diventata motivo di una scissione interna tra il fronte del sì e quello del no. La situazione Uno degli effetti collaterali dell’emergenza sanitaria nel calcio è certamente quello della riduzione degli stipendi che i club hanno deciso di mettere in atto nei confronti dei propri giocatori. Ma cosa succede nel caso di una mancata omogeneità di uno spogliatoio davanti alla disposizione di un club? Guardare all’esempio Psg per rispondere alla domanda. Secondo il quotidiano francese Le Figaro, si sarebbero creati due veri e propri fronti all’interno del team allenato da Tuchel: da una parte quello del no al taglio dei salari formato da Neymar, Thiago Silva, Cavani, Herrera e Bernat; dall’altra, quello del sì ‘capitanato’ da Maquinhos e composto da Mbappè (disposto persino a ridursi lo stipendio del 70%), Di Maria e Kimpembe. Il rischio delle riduzioni dei salari, nel calcio, diviene, pertanto, la creazione di una polveriera pronta ad implodere all’interno di un team e di un intero club.
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