Napoli sornione contro il Monza: la squadra di Conte è davvero da scudetto?

A vedere questo Napoli, quasi non ci si crede che sia la stessa squadra che è reduce da una stagione a dir poco disastrosa come la 2023-2024. Sotto la gestione di un tecnico dal grande carisma e senza mezze misure come Antonio Conte, si sta rivedendo una parte di quella squadra che con Luciano Spalletti si giocava lo scudetto per poi vincerlo nel maggio 2023.

La partita di ieri sera contro il Monza, coincisa con la quarta vittoria nelle ultime cinque partite di campionato, sembra confermare il cambio repentino di rotta da parte della squadra di Conte dopo la catastrofe di Verona nella prima giornata della massima divisione italiana.

Benché la stagione sia ancora lunghissima e ci siano ancora da sistemare alcune cose in alcune porzioni del campo, il Napoli al momento si gode la vetta solitaria della Serie A dopo tanto tempo, potendo contare su una nuova e ritrovata fiducia che da più di un anno era venuta a mancare.

Con Buongiorno è tutto più semplice in difesa

Uno dei principali aspetti di forza del nuovo Napoli di Antonio Conte è senz’altro rappresentato dalla difesa. Benché a volte tenda a soffrire di più di quanto non dovrebbe, i partenopei hanno ottenuto una svolta significativa per il proprio reparto arretrato a seguito dell’approdo di Alessandro Buongiorno.

Subito dopo le tre reti subite rovinosamente contro il Verona, infatti, gli azzurri si sono risollevati nettamente dal punto di vista difensivo, in quanto l’ex-capitano del Torino ha avuto modo di consacrarsi sin da subito come un vero e proprio leader difensivo. Le sue prestazioni ad oggi sono una vera e propria assicurazione, in quanto vengono garantite ad ogni occasione utile.

A beneficiarne vi sono anche giocatori come Giovanni Di Lorenzo che all’improvviso si sono ritrovati rigenerati a giocare al fianco di Buongiorno, che ad oggi risulta senza se e senza ma come uno dei migliori difensori della Serie A come valore assoluto, come rendimento e come impatto.

Uno degli aspetti più impressionanti del gioco difensivo di Buongiorno riguarda senz’altro la voce relativa ai dribbling subìti, che ammontano – si fa per dire – a zero negli ultimi 1.513 minuti giocati. Una statistica straordinaria che ci restituisce la sua affidabilità e che spiega una parte dei motivi per cui il Napoli abbia subìto un solo gol con lui in campo.

Lo splendore del talento di Kvaratskhelia

Sul talento di Khvicha Kvaratskhelia c’è davvero poco da sottolineare. È ormai cosa nota che il georgiano sia dotato di un bagaglio tecnico tra i migliori in Serie A come sensibilità tecnica e come impatto nelle partite e l’ha dimostrato ampiamente anche nel disastrato Napoli della passata stagione, in cui per efficienza offensiva riusciva a rendere praticamente con lo stesso impatto della stagione dello scudetto.

Stavolta però Kvaratskhelia si ritrova di nuovo inserito in un contesto tattico a lui congeniale, che sa premiare al meglio le sue caratteristiche e che gli lascia carta bianca per dirigere le operazioni in attacco. Una dimostrazione pratica ci arriva senz’altro dai numeri avuti in questo avvio di stagione, che parlano di 3 gol e 2 assist nelle prime 6 partite di campionato, ma non è tutto.

Secondo i dati ricostruiti da DataMB, il georgiano è infatti uno dei migliori attaccanti in assoluto per i dribbling riusciti, per le azioni offensive, per i passaggi chiave, per gli assist, per i passaggi progressivi, per xG e xA sommati e per i gol non su rigore segnati. 

Tutte statistiche che, se guardate nel complesso, ci restituiscono in maniera chiara e nitida l’immagine di un calciatore a dir poco eccezionale, che ha ben pochi rivali in Serie A per il mondo in cui lascia la sua impronta nelle partite. E se Romelu Lukaku arriverà nella sua miglior condizione fisica, sarà tutt’altro che sorprendente rivederlo in doppia cifra di gol e di assist in questa stagione.

Quello di Antonio Conte ad oggi è più che mai il Napoli di Khvicha Kvaratskhelia, pronto come non mai a raggiungere una consacrazione ulteriore nel campionato italiano e nel panorama calcistico europeo.

Si può parlare già di scudetto o è ancora presto?

Alla luce della ritrovata fiducia del Napoli combinata alla vetta solitaria dopo sei giornate di campionato, è inevitabile iniziare ad avere delle suggestioni che vedono i partenopei come protagonisti insieme alle tre strisciate nella corsa verso lo scudetto.

Ci sono però da considerare due aspetti significativi, il primo senz’altro rappresentato dal fatto che, appunto, siano passate solo sei giornate di campionato, il che fa supporre come in realtà la Juventus di Thiago Motta, il Milan di Paulo Fonseca e l’Inter di Simone Inzaghi siano ben lontane dall’essere pienamente collaudate in questo avvio. Inoltre, la classifica è parecchio corta, com’era normale che fosse dopo sei giornate appena di Serie A.

Un altro aspetto da sottolineare riguarda la fantomatica prova del nove da parte del Napoli, che continua ad essere rimandata. Il pareggio contro la Juventus allo Stadium ha senz’altro sottolineato per l’ennesima volta la forza del reparto arretrato dei partenopei, ma ci ha anche impedito di vedere quello che il Napoli può e deve saper fare nei match di cartello.

Quando il Napoli sarà riuscito a dare continuità alle proprie potenzialità offensive anche nei Big Match, nonché ad avere continuità nei risultati, sarà pressoché impossibile non considerare il Napoli nella lotta scudetto. Ad oggi è semplicemente troppo presto per arrivare a conclusioni che rischiano di essere affrettate.