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PSG, Luis Enrique nella polveriera: tra legni colpiti e croissant infierisce anche Wenger

Tra le vie di Parigi la gente cammina a testa bassa, all’ombra della Tour Eiffel i francesi sgranocchiano croissant del giorno prima e buttano nello stomaco bocconi amari, proprio come i due gol subiti tra andata e ritorno nel doppio confronto europeo contro i tedeschi del Borussia Dortmund

L’immaginario parigino

Il PSG non è riuscito a bucare la resistenza neanche al Parco dei Principi dove il tifo francese già immaginava l’esultanza di Mbappé, forse più di una. Nella tana del Dortmund il Paris Saint-Germain ha perso 1-0 e anche a Parigi la storia si ripete, i ragazzi di Edin Terzić trovano il gol della gloria e mantengono i nervi saldi durante l’arrembaggio finale della squadra di Luis Enrique. Il PSG ci ha provato con folate offensive e moniti d’orgoglio, ma senza mai trovare il bersaglio grosso.

Arsène Wenger (ph. depositphotos)

Croissant e fallimento

A fine partita l’allenatore del club parigino, Luis Enrique, ha cercato di mettere una toppa per tappare la falla delle critiche aspre e puntuali. Il tecnico spagnolo ha parlato dei sei pali colpiti dai suoi tra andata e ritorno inasprendo ancor di più stampa e opinione pubblica. Il PSG delle stelle e degli sceicchi esce dunque dalla Champions League, i pali non contano e a Parigi continuano a mangiare croissant per tappare i buchi della fame europea, mal di Europa.

A rincarare la dose ci ha pensato Arsène Wenger in persona, l’ex leggendario allenatore dell’Arsenal ha lanciato più di una stoccata a Luis Enrique attraverso i microfoni di beIN Sports. Wenger la pensa così:

Le sue dichiarazioni sono state un po’ così. Mi ha colpito quando ha giustificato la sconfitta con le traverse e i pali. C’è anche un altro fatto però, ovvero che ci sono voluti 45 minuti per giocare ai ritmi di una partita di Champions League

Parole e pensieri di Arsène, uomo elegante e garbato, ma tanto sincero. Luis Enrique si ritrova dunque incastrato tra pali, traverse, critiche trasversali e la possibilità di un addio precoce dal PSG, che nonostante la conquista del campionato ha il sapore di un croissant del giorno prima e di fallimento.

Antonio Marchese

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