DAZN, tagli a giornalisti e talent: dubbi sul prodotto e preoccupazione della Serie A

La nota piattaforma streaming DAZN e il suo piano editoriale punta a una riduzione dei costi. Ecco tutto ciò che sta accadendo, in particolare modo la preoccupazione delle società di Serie A.

DAZN-Serie A, ecco i dubbi 

Quello che si domandano gli utenti abbonati e gli appassionati di Serie A e non solo, è se DAZN sarà in grado di garantire ancora una qualità elevata e concorrenziale del prodotto giornalistico al netto della ristrutturazione interna per ridurre i costi di gestione?

 E’ questo che circola negli ultimi giorni ed è anche il  dubbio che serpeggia tra le società di Serie A che, secondo quanto appreso da Fanpage.it, sono preoccupate dalla prospettiva di un ridimensionamento editoriale e dell’offerta, alla luce del contratto in esclusiva sui diritti tv (assegnati alla piattaforma streaming per il quinquennio 2024-2029) e a fronte di un aumento dei costi che prosegue costante.

 

DAZN, tagli a giornalisti e talent

Nei giorni scorsi DAZN ha smentito le voci di una presunta crisi che avrebbe incentivato i vertici ad attuare il piano dei tagli sia nel comparto giornalistico sia in quello dei ‘talent’ (ovvero, i volti più noti che rientrano nel corredo accessorio di trasmissioni e approfondimenti tv).

Ecco dove si muoverebbero secondo un’opzione editoriale alternativa: concentrarsi in particolare sugli eventi live e chiudere con esperienze anche recenti, non strettamente legate alle partite (e non solo). 

Ma questa inversione di rotta interna ha fatto riflettere i club perché cade in un momento particolare: l’inizio del quinquennio del nuovo accordo per i diritti tv della Serie A.

Le preoccupazioni della Serie A su DAZN

DAZN
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Intato le società di Serie A tengono sotto controllo DAZN.  In modo particolare controllano alcuni fattori essenziali e fonte di allarme: presunto impoverimento del prodotto, nuovo aumento dei costi (nonostante l’introduzione del più economico pacchetto Goal Pass), perdita di molti talent passati ad altre realtà emittenti.

 È il caso, tanto per citare alcuni esempi, di Stefano Borghi diretto a Sky e Marco Cattaneo che a DAZN era giunto nel 2021 e adesso, oltre a collaborare con Prime Video per la Champions League, sarà su Eurosport in occasione delle Olimpiadi di Parigi del 2024.

 

DAZN, ecco cosa avrebbe chiesto alla Serie A

Sempre secondo quando riporto dai colleghi di Fanpage.it DAZN avrebbe chiesto alla Lega Serie A di dilazionare il pagamento di 60 milioni previsti dall’accordo per i diritti tv.

 È la somma destinata al salvadanaio-paracadute per i club che retrocedono in Serie B. Soldi che non serviranno immediatamente, ma la richiesta di una spalmatura è bastata per sollevare le preoccupazioni dei presidenti per il prossimo quinquennio dei diritti tv di Serie A.

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