Fabio Capello, ex allenatore e opinionista televisivo, è intervenuto al Festival dello Sport di Trento, soffermandosi sul concetto di talento.
Ecco le sue dichiarazioni:
Il talento? A volte viene confuso. Si parla di talento anche di calciatori che ne hanno poco. Il talento si intuisce, poi si deve coltivare. E chi lo possiede deve avere una grande voglia di emergere. Ci sono dei giocatori che hanno qualcosa di più e finiscono per fare la differenza. Permettono alla squadra di vincere, ed è davvero difficile raggiungere un obiettivo senza di loro.
Capello ne ha approfittato anche per parlare di alcuni suoi ex giocatori, come Cassano, Van Basten e Ibrahimovic:
Cassano aveva un talento smisurato, negli ultimi 20 metri vedeva giocate che gli altri nemmeno pensavano. Ha dato il 50% perché si è accontentato. È stato un peccato non averlo visto al massimo. Però riusciva a compiere giocate uniche. Van Basten era un altro fenomeno. Mi accorgevo tuttavia che sbagliava il modo di calciare le punizioni. Glielo feci notate, riuscì a correggere il modo di batterli e migliorò anche in questo fondamentale. Anche Ibrahimovic si mise a disposizione con me per migliorare e migliorarsi. È una bella soddisfazione per un allenatore vedere che i suoi insegnamenti portano al miglioramento del calciatore”.
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