– di Calogero Destro –
Ancora una gara tiratissima al PalaFerraris: “un grande spettacolo“, come l’ha definita nel post partita coach Pozzecco, ma pur sempre una sconfitta per la Effe, la seconda di fila collezionata in quel di Casale, con i piemontesi adesso sul 2-0 nella serie e con tre match point a disposizione per approdare in finale. La partita si è decisa di nuovo allo scadere, stavolta (dopo quella di Tomassini in gara1) grazie a una tripla dell’ex virtussino Blizzard (18 punti, 4/7 da 3) a 24″ dalla sirena. Sull’81-78 per i padroni di casa, i biancoblù hanno avuto però diverse chance per riagguantare la partita. Dopo l’1/2 di Rosselli (l’ultimo ad arrendersi) da una parte e Martinoni dall’altra, Italiano ha sprecato infatti dalla lunetta (0/2) e sul rimbalzo offensivo, conquistato da uno stoico Rosselli, Cinciarini (14 punti, ma 1/3 dalla lunga) ha sparato sul ferro per due volte, a 5′ dalla fine, il pallone del potenziale pareggio. Dopo un avvio che aveva fatto ben sperare, col primo quarto chiuso in vantaggio di 8 lunghezze (22-14), la Effe ha subito nel secondo parziale il break dei ragazzi di coach Ramondino, che tenuti a galla dall’ottimo Sanders (13 punti) sono riusciti a stringere con successo le proprie maglie difensive, tenendo gli ospiti a soli 11 punti segnati e rientrando così negli spogliatoi sul 38-33. Poi l’Aquila, sotto anche di 10 punti nell’ultimo periodo (72-62 al 36′), era tornata in scia grazie a due bombe in fila di un positivo Italiano (11 punti, 3/5 da 3) e raggiunto il pareggio, a quota 78, dopo il 2/2 a gioco fermo di Rosselli. Ma la bomba di un chirurgico Blizzard e gli errori al tiro, hanno condannato i bolognesi, che sabato, al PalaDozza, giocheranno per tenere viva la serie. Così coach Pozzecco a fine gara, ai microfoni dei cronisti: “Altro grande spettacolo, altra grande partita, purtroppo per noi un’altra sconfitta. Brucia meno della prima, o forse di più, dipende dai punti di vista. Meritatissime entrambe le vittorie, da parte di Casale. Il fattore campo nelle semifinali conta, come ho provato a spiegare ai miei ragazzi, ma ci sono riuscito relativamente. Ora sono molto fiducioso, abbiamo due giorni per recuperare dopo aver distribuito le rotazioni in modo più ampio. Mancinelli? Alla fine sa che deve riposarsi, e quando sei stanco è difficile prendere ritmo: ma con lui non c’è nessun problema, anzi. Al PalaDozza? Dovremo fare le stesse cose fatte qua, ma sicuramente con maggiore attenzione”.
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