Il Manchester City di Pep Guardiola sta vivendo un momento mai visto prima nel passato recente del club: quattro sconfitte consecutive tra tutte le competizioni. Un dato storico per Guardiola, che non aveva mai collezionato una serie negativa così lunga da quando è alla guida dei Citizens.
La crisi è iniziata con la sconfitta contro il Tottenham in Carabao Cup, seguita da un altro k.o. in Premier League con il Bournemouth, un umiliante 4-1 in Champions League contro lo Sporting Lisbona e infine la sconfitta in rimonta subita contro il Brighton.
Mai nella gestione del club da parte degli emiri era accaduto che il Manchester City accumulasse quattro sconfitte di fila. L’assenza di Rodri e altri infortuni chiave hanno rivelato i limiti di una rosa corta, messa a dura prova un calendario intenso.
Uno degli elementi più evidenti in questa crisi è la difficoltà del City a segnare ed a mantenere il controllo del gioco. Con un attacco sempre più dipendente dai gol di Erling Haaland, la squadra non riesce a trovare alternative valide.
Rodri, il centrocampista spagnolo premiato con il Pallone d’Oro, era il cervello della squadra: la sua assenza ha destabilizzato l’equilibrio tattico, soprattutto nella costruzione del gioco e nella fase difensiva. Kevin De Bruyne, tornato recentemente in campo dopo un lungo stop, non ha ancora ritrovato la forma migliore, mentre sostituti come Matheus Nunes non sono all’altezza per mantenere lo standard elevato del City.
La retroguardia, inoltre, ha sofferto l’assenza di Dias, Stones, Aké e Akanji, costringendo Guardiola a schierare il giovane Jahmai Simpson-Pusey . Anche giocatori esperti come Bernardo Silva e Kovacic sembrano in calo, influenzati da un sistema che, senza il faro di Rodri come riferimento, ha perso la propria identità.
A tutto ciò si aggiungono le incertezze sul futuro di Guardiola, il cui contratto scadrà a fine stagione. La speculazione sull’addio o la permanenza del tecnico catalano crea ulteriori pressioni nello spogliatoio.
Alcune possibili destinazioni come le nazionali di Inghilterra e Brasile sembrano ormai escluse, ma la situazione resta comunque ambigua. Guardiola ha difeso i suoi giocatori e riconosciuto l’impatto negativo di un calendario estenuante e degli infortuni, sottolineando che dominare ininterrottamente per nove anni non è realistico.
Tuttavia, con il Liverpool di Arne Slot a +5 in Premier League e la qualificazione in Champions tutt’altro che garantita, Guardiola dovrà usare questa pausa internazionale per ritrovare l’equilibrio perduto e cercare soluzioni efficaci.
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