Emis Killa distrugge mito del Milan: “Faccia di m***a, se mi rompi il c***o gratuitamente…”

Emis Killa è uno dei più famosi e importanti rapper italiani in circolazione e oltre al suo talento per la musica, è pure noto per essere un accanito tifoso del Milan. Grande appassionato di calcio e con un’esperienza su Sky Sport come conduttore del programma Goal Parade, il rapper si prese la soddisfazione anni fa di realizzare il nuovo inno del club meneghino, intitolato ‘Rossoneri’. 
 

Il nuovo inno e le polemiche tra il rapper e una leggenda del Milan

In molti hanno accolto con entusiasmo la scelta della società rossonera di adottare la canzone di Emis Killa come inno ufficiale, in sostituzione della storica “Milan Milan” di Tony Renis. Canzone che resterà per sempre nei cuori nelle menti dei tifosi milanisti. Nonostante tutto, un calciatore storico del Milan, Zvonimir Boban, criticò tale scelta, giudicandola come “una caduta di stile“ per la società. Insomma, al croato non è proprio piaciuto il nuovo inno. Il rapper dal canto suo, replicò in maniera piuttosto velenosa via Twitter, rispondendo a un tifoso che gli aveva chiesto una sua opinione sulle parole di Boban. 

La replica durissima di Emis Killa a Boban

Interpellato via Twitter da un tifoso, il quale chiede al cantante quale fosse la sua opinione circa le parole non proprio piacevoli di Boban nei riguardi della sua nuova canzone, Emis Killa rispose così: “Sta faccia di m…a. Per essere chiari, io il fascino dei calciatori non l’ho mai subito. Che tu sia pinco pallino o Cristiano Ronaldo, se mi rompi il c***o gratuitamente sei nulla. Non me ne fotte un c***o di quanti gol hai in carriera. Figuriamoci di voi invasati sui social. Buone cose a voi!”

Una risposta velenosa e che indusse il rapper ad abbassare il tiro parzialmente il giorno seguente, soprattutto per via della grande stima che i tifosi del Milan nutrono per una leggenda rossonera come Boban. Ecco il suo messaggio: “Ieri sera ero ciucco, quando bevo esagero sempre. Ciò nonostante riconfermo ogni cosa che ho scritto, buongiorno!”.