Era nell’aria, ma soltanto di recente è arrivata la definitiva ufficialità di ciò che appariva inevitabile ai più esperti del settore del calciomercato. L’approdo di Teun Koopmeiners alla Juventus è ormai ufficiale, con la dirigenza bianconera che ha finalmente avuto modo di blindare uno dei centrocampisti più forti della Serie A degli ultimi anni, nonché di mettere la ciliegina sulla torta di una campagna acquisti mirata, dagli investimenti importanti e che permetterà al neo-allenatore Thiago Motta di attingere ad una rosa competitiva.
Con un investimento di questa portata, è impossibile nascondersi dietro al pensiero che questa nuova Juventus possa ambire concretamente allo scudetto, specialmente se ad allenarla è uno dei migliori tecnici della Serie A. E con Koopmeiners in bianconero, è immediata la domanda relativa a quale sia oggi il miglior reparto di centrocampo del campionato italiano?
Ora è quello della Juventus con l’innesto di Koopmeiners? O continua ad esserlo quello dell’Inter di Simone Inzaghi? Oppure potrebbero esserci sorprese inattese?
Scopriamolo insieme.
A prescindere dai valori in campo, l’Inter si presenta senz’altro come la squadra che possiede il reparto di centrocampo più rodato, come inevitabile conseguenza dell’unione tra vari interpreti che va avanti da anni sotto la sapiente gestione tecnica di Simone Inzaghi.
Nella passata stagione, il reparto formato dai titolari Nicolò Barella, Hakan Calhanoglu e Henrik Mkhitaryan e dagli ingressi dalla panchina di Davide Frattesi e Kristjan Asslani è stata una delle ricette dello scudetto della seconda stella della storia dei nerazzurri. Inoltre, l’innesto di Piotr Zielinski arricchisce un reparto già forte e potrebbe sulla carta portare l’Inter ad esplorare ulteriori soluzioni tattiche.
Salvo disastri tattici in mezzo al campo ed imprevisti come infortuni o altro, l’Inter si propone con il reparto di centrocampo più navigato, collaudato ed esperto del campionato, oltre a poter contare su nomi di primissima fascia che individualmente hanno fatto cose magnifiche negli ultimi anni.
Se è vero che l’Inter può contare sul reparto di centrocampo più forte e allo stesso tempo collaudato della Serie A, è altrettanto vero che non si può e non si deve sottovalutare la Juventus, una squadra che appare rinata in sede di mercato e non solo.
L’acquisto recente di un Top Player come Teun Koopmeiners va ad aggiungersi ad altri innesti di spessore assoluto come Douglas Luiz, nonché alla capacità di Thiago Motta di riuscire a trovare sempre una quadra in mezzo al campo, come dimostrato nel corso della scorsa stagione ruotando i vari Freuler, Aebischer, Moro ed El Azzouzi in mezzo al campo senza che ciò andasse a minare gli equilibri tattici del Bologna da qualificazione da Champions League.
Da sottolineare inoltre il fatto che Manuel Locatelli possa rinascere grazie a Thiago Motta dopo due annate decisamente poco brillanti, potendo confermare la grandissima capacità di adattamento e di crescita dei giocatori da parte di uno dei migliori tecnici della Serie A.
Quindi sì, la Juventus deve ancora trovare la quadra (banalmente, Koopmeiners non è ancora sceso in campo in bianconero), ma potrà contare sul lavoro sapiente di un allenatore maledettamente preparato.
Dopo le tante problematicità degli ultimi due anni della gestione di Stefano Pioli soprattutto in mezzo al campo, per Paulo Fonseca vi è il compito tutt’altro che banale di ritrovare una quadra nel reparto di centrocampo che manca addirittura dalla stagione dello scudetto.
Checché se ne dica, i nomi in sé per sé sono tutt’altro che di basso profilo, come i vari Ismael Bennacer, Ruben Loftus-Cheek, Yacine Adli, Tijani Reijnders e Youssouf Fofana. Ognuno di loro ha delle caratteristiche che singolarmente servono al Milan in mezzo al campo, ma a mancare è il collante che permetta a tutti questi interpreti sia come titolari sia come rotazioni dalla panchina di legarsi al loro meglio.
Problema che è emerso di prepotenza nella disastrosa trasferta di Parma, che ha messo in evidenza quanto poco assortito sia il reparto di centrocampo in tutta la sua interezza. Se Fonseca dovesse riuscire a trovare un modo per incastrare tutti gli interpreti che ha a disposizione, i rossoneri avranno modo di dire la loro in questo campionato.
Se c’è una figura calcistica che non può e non deve essere in alcun modo sottovalutata nel calcio italiano degli ultimi 10-15 anni, questa è senz’altro Gian Piero Gasperini.
A prescindere dai nomi che si troverà tra le mani, difficilmente riuscirà a non trovare una quadra totalmente inaspettata, tirando fuori dal cilindro l’ennesimo coniglio. E poco importa se a partire è stato un Top assoluto come Teun Koopmeiners, Gasp potrebbe già avere in mente qualcosa di magistrale con Marco Brescianini, che potrebbe consacrarsi come un centrocampista di corsa, inserimenti e gol come lo era stato Bryan Cristante nella stagione 2017-2018.
Può inoltre contare su giocatori navigati come Marten de Roon, così come su giocatori da lui stesso formati e consacrati nella passata stagione come Ederson. Ed occhio anche a Nicolò Zaniolo e Lazar Samardzic, che sotto la gestione di Gasperini potrebbero consacrarsi come novelli Charles De Keteleare.
In sostanza, l’Atalanta si propone come la solita mina vagante del campionato italiano, pronta a sorprendere pure quando meno ce lo si aspetta.
Dopo la scorsa stagione terrificante vissuta sotto varie gestioni nell’anno postumo allo scudetto con Luciano Spalletti, per il Napoli di Antonio Conte questo è da intendersi come anno zero.
La squadra risulta ancora oggi fortemente umorale, come dimostrato dalla devastante Caporetto di Verona. I giocatori non mancano, come il metronomo Stanislav Lobotka e il tuttofare Andre Zambo Anguissa, così come anche quel Michael Folorunsho che tanto ha fatto le fortune del Verona di Marco Baroni.
Per Conte è imperativo trovare delle certe che tutt’oggi mancano al Napoli, certezze che vanno ritrovate anche in quello stesso reparto di centrocampo che aveva fatto le fortune nel trionfo storico del 2023.
Dopo l’ennesimo avvio disastroso di inizio stagione degli ultimi anni e specialmente alla luce di alcune criticità già emerse nel corso della passata stagione, la Roma potrebbe avere il centrocampo più incerto tra le Big.
Pur potendo contare su interpreti come Lorenzo Pellegrini, Leandro Paredes e Bryan Cristante che sono comunque più che ottimi, manca quella capacità da parte di questi interpreti di riuscire ad imprimere ritmi alti in mezzo al campo nel lungo periodo. Inoltre, il fatto che la Roma risulti sempre col fiato corto dal mese di aprile in avanti potrebbe evidenziare un ulteriore problema per quanto riguarda l’intensità che la squadra di Daniele De Rossi può avere a centrocampo.
E chissà se il fu Capitan Futuro riuscirà in questa impresa, riportando la Roma ai vertici del calcio italiano dopo sei lunghissimi anni.
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