Dopo il roboante 6-1 di martedì sera inflitto al Sassuolo, il Milan di Paulo Fonseca si appresta a sfidare l’Atalanta di Gian Piero Gasperini, una delle squadre più in forma del campionato e al giorno d’oggi a -1 dalla vetta della Serie A presieduta dal Napoli di Antonio Conte.
In occasione della conferenza stampa precedente alla sfida di domani a Bergamo, il tecnico rossonero ha fatto il punto della situazione su quelle che sono le sue aspettative per il suo Milan, in modo tale da potersi approcciare al meglio contro i campioni in carica dell’Europa League.
Gli argomenti trattati da Paulo Fonseca sono stati tra i più disparati e sono emerse anche parole di elogio nei confronti dello stesso Gian Piero Gasperini e del suo straordinario operato per rendere grande l’Atalanta.
Il primo aspetto valutato da Paulo Fonseca, “banalmente”, riguarda la forza dell’Atalanta, che è pressoché indiscussa. Ciò però non scoraggia minimamente l’ex-tecnico della Roma, che intende approcciarsi alla sfida di Bergamo con la giusta iniezione di fiducia:
Non è mai un buon momento per affrontare l’Atalanta ma noi siamo in crescita e in fiducia. Contro di loro è sempre difficile, stanno bene, segnano tanto e hanno preso pochi gol nelle ultime partite. Sono fortissimi ma noi siamo pronti.
Che Gian Piero Gasperini sia un allenatore straordinario è sotto gli occhi di tutti, anche di quegli stessi colleghi suoi contemporanei che hanno modo di attingere dal suo credo calcistico anche nell’èlite di questo sport.
Anche lo stesso Fonseca ha avuto modo di celebrare il tecnico della Dea, definendolo come un pioniere per quelle che sono le sue idee di gioco diffusesi durante la sua carriera da allenatore:
Non si vedeva una squadra giocare così da tanto tempo, si usa dire, ma il calcio come la vita è ciclico. Gasperini è stato un pioniere per come gioca e adesso in Europa tutti hanno la consapevolezza che è difficile affrontarli e tanti seguono il modello dell’Atalanta. Ho visto uno studio fatto in Germania e ci sono tante squadre che giocano così, anche Bayern e Stoccarda, credo perché abbiano seguito l’idea dell’Atalanta. E’ un punto di riferimento a livello internazionale.
Uno degli aspetti più correttamente evidenziati dalla conferenza stampa di Paulo Fonseca è certamente inerente alla fase difensiva, spesso discontinua nel corso della stagione e che verrà sollecitata parecchio da una delle squadre più brillanti nella fase offensiva:
Non ci serve questa partita per la svolta, è importante ma non decisiva. Certo, darebbe fiducia. Sarà un bel test per la difesa, perché l’Atalanta crea tanto. Ma sarà un test per tutta la squadra, per vedere come difende.
Benché questo aspetto interessi maggiormente il suo predecessore Stefano Pioli, in un certo senso Paulo Fonseca ha quasi preso la sua difesa, dichiarando che Charles De Ketelaere si stia trovando al suo meglio a Bergamo e che la vera forza dell’Atalanta sia il collettivo:
Capita, a volte il modo di giocare cambia i giocatori. Ma non voglio parlare dei giocatori singoli dell’Atalanta, la loro forza è il collettivo.
Alla luce della sua esperienza biennale pregressa a Roma, Paulo Fonseca si è fatto un’idea su cosa significhi allenare in Italia e sui requisiti necessari per avere successo. Riguardo questo argomento, il tecnico rossonero ha espresso la sua idea di cosa rappresenti la Serie A per il percorso di un allenatore:
Non mi piace parlare di me, dovete farlo voi. Io mi sento molto bene in Italia, è stimolante per un allenatore straniero. Ero già stato qui due anni ma ora è diverso. Vincere qui è molto difficile. Il modo di difendere di molte squadre è diverso. Affrontare una che gioca a uomo è più difficile.. Se parliamo di intensità, in Inghilterra è più intenso.
Stuzzicato in sede di conferenza stampa in merito alla celebre metafora di Pep Guardiola, Paulo Fonseca non se la sente di definire Gian Piero Gasperini come un dentista, pur ammirandolo.
Inoltre, dietro la sua volontà di batterlo non c’è niente di personale, come per esempio potrebbe suggerire il fatto di non essere ancora riuscito a batterlo quando era a Roma:
Lo capisco, non so se è come andare dal dentista ma è una partita di impegno e sacrificio. Lui dice così perché magari ci va una volta ogni anno, io non posso dirlo perché ci vado spesso. Per me è quasi normale, anche l’ultima partita contro l’Empoli lo è stata, il modo di giocare è sempre lo stesso. Non ho nessun desiderio speciale di batterlo, sono il primo a dire che è unico e riconoscere il grandissimo lavoro che sta facendo, ho una grande ammirazione per lui. Non c’è niente di personale. Ho solo voglia di vincere la partita come tutte le altre.
Con Rafael Leao che sembra aver ritrovato la sua miglior condizione fisica, tattica e attitudinale, il Milan ha ritrovato quel riferimento offensivo fondamentale per il proseguimento della stagione.
Il tecnico portoghese non è però soddisfatto del tutto, in quanto chiede di più dal suo connazionale, pur riconoscendone gli effettivi miglioramenti in termini di rendimento puro:
E’ una realtà, Rafa ha tempo per migliorare. Se ha fatto bene nelle ultime partite anche nell’atteggiamento difensivo dico di sì, ma non sono ancora soddisfatto del tutto, può fare meglio. Se ha fatto 5 gol deve avere anche la testa per farne 20 perché ha la capacità per farlo, deve essere ambizioso. E’ sulla strada giusta ma non si deve fermare adesso.
Sul finire della conferenza stampa, uno degli aspetti più delicati trattati infine da Paulo Fonseca riguarda l’approccio tattico che i rossoneri dovranno avere contro l’Atalanta di Gian Piero Gasperini.
Secondo Paulo Fonseca, sarà necessario cambiare spartito difensivo contro la Dea:
Noi non cambiamo i nostri principi. Non siamo una squadra che gioca a uomo ma possiamo adottare dei cambiamenti strategici. Noi vogliamo sempre avere l’iniziativa, con l’Atalanta è facile farlo. Non ricordo nessuno capace di appostarsi vicino alla porta dell’Atalanta e restare sempre lì.
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