-di Giuseppe Cambria-
Il Brasile, con una squadra del genere, non poteva deludere ancora. Ma forse tra le temperature altissime (quasi 38 gradi) in quel di Samara la saudade si sente meno e giova al gioco. Non da meno è stato il Messico che nei primi venti minuti tiene testa ai pentacampioni. Primo tempo di grande dinamicità e lotta feroce in mezzo al campo per entrambi i team. I messicani palleggiano a memoria e si trovano quasi sempre. Il primo tempo si chiude a reti inviolate. Nel secondo sale in cattedra Neymar che al 50’ crea e finalizza l’azione della rete che sblocca il match, su assist di un Willian che sulla fascia è inarrestabile: spinge e recupera in difesa, il migliore in assoluto tra i brasiliani. Le occasioni vanno principalmente verso una porta sola: lo stesso Willian sfiora il gol al 63’ con un siluro che Ochoa devia fuori. Il Messico prova con le ripartenze ma l’assalto è disperato. Alla fine, il sigillo che chiude definitivamente la partita arriva dalla panchina: Firmino è il più lesto a insaccare un tiro di Neymar deviato dal portiere messica: è l’ ’88 e il 2-0 regala alla Seleçao i quarti di finale pienamente meritati. Tabellino Brasile- Messico 1-0 (51’ Neymar, 88′ Firmino) Brasile (4-2-3-1): Alisson; Fagner, Thiago Silva, Miranda, Filipe Luis; Casemiro, Paulinho (80’ Fernandinho); Coutinho (86’ Firmino), Neymar, Willian (‘90 + 1 Marquinhos), Gabriel Jesus. C.t. Tite Messico (4-3-3): Ochoa; Gallardo, Salcedo, Ayala, Alvarez (55’ J. dos Santos); Marquez (46’ Layun), Herrera, Guardado; Vela, Hernandez (60’ Jimenez), Lozano. C.t. J.C. Osorio Arbitro: G. Rocchi (Italia) Ammonizioni: Alvarez, Herrera, Salcedo (M), Filipe Luis, Casemiro (B) Belgio e Giappone, invece, danno vita a un ottavo rocambolesco, pieno di colpi di scena. Il primo tempo segnala leinefficienze della squadra belga a cui il C.t. Martinez cercherà di rimediare nel secondo tempo con gli ingressi di Fellaini e Chadli: cambi risultati decisivi. Ed è proprio nel secondo tempo che i nipponici effettuano un 1-2 devastante: prima Hargauchi al 48′, poi Inui al 52’ con un tiro di destro fuori area fotocopia di quello di Modric contro l’Argentina. Il Belgio è k.o. Al 65’ arrivano i cambi che segnano il destino nefasto del Giappone. Al 69’ arriva il gol di Vertonghen su un colpo di testa che scavalca un colpevole Kawashima e accorcia le distanza. Al 74’ l’appena entrato Fellaini pareggia i conti svettando di testa su tutti su assist di Hazard: 2-2. Gli asiatici completano il suicidio al quarto minuto di recupero del 90’ su un azione in ripartenza devastante (3 contro 2) del Belgio che mette Chadli comodo davanti alla porta: il giocatore ex Tottenham non sbaglia e regala la qualificazione alla sua nazionale. Un Giappone poco cinico si inchina e saluta. Tabellino Belgio-Giappone 3-2 (48’ Haraguchi, 52’ Inui, 69’ Vertonghen, 74’ Fellaini, 90+ 4’ Chadli) Belgio (3-4-3): Courtois; Alderweireld , Kompany , Vertonghen; Meunier , Witsel , De Bruyne, Carrasco (65’ Chadli); Mertens (65’ Fellaini), R. Lukaku , E. Hazard. C.t. R. Martinez Giappone (4-2-3-1): Kawashima ; Nagatomo, Shoji, Sakai, Yoshida; Shibasaki (81’ Yamaguchi), Hasebe; Kagawa , Inui, Haraguchi(81’ Honda ); Osako. C.t. A. Nishino Arbitro: M. Diedhiou (Senegal) Ammonizioni: Shibasaki (G)
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