Patrice Evra e la rivelazione shock ai danni di Luis Suarez. La sfida Manchester United-Liverpool dell’ottobre 2011 è passata alla storia per gli insulti razziali dell’uruguaiano verso il giocatore francese allora in forza nei Red Devils. Un gesto che il Pistolero pagò con una maxi squalifica di otto giornate. Evra, intervistato da ‘Diary of Ceo’, è tornato a parlare della vicenda portando però alla luce dei dettagli inediti su quella che è stata la sua reazione dopo la partita contro i Reds.
Patrice Evra e la rivelazione shock: “Un giorno stavo camminando a Manchester a Deansgate e mio fratello ha detto: ‘Oh, c’è Luis Suarez laggiù’. Ero con due dei miei fratelli. L’ho guardato e ho pensato: ‘Questo è il momento’. Dietro di lui vidi i suoi figli e sua moglie. Ho voltato le spalle e mi sono detto: ‘Se gli fai qualcosa, non puoi farlo davanti alla sua famiglia’. Forse è meglio che me ne sia andato. Anzi, lo è sicuramente. Non me ne pento, perché penso che sarebbe finita male. Non ho fatto niente, va bene così”.
Sul rapporto attuale tra i due, invece: “Stavo parlando con Neymar, quando Suarez è passato, è venuto da me, mi ha stretto la mano ed ha detto: ‘Stai bene?’. Gli ho risposto: di getto: ‘Sto bene’. Nessun problema. Certo non andremo in vacanza insieme, questo è sicuro. Se l’ho perdonato, per ciò che fece in Manchester-Liverpool? Sì, si tratta di educazione. Nessuno nasce razzista”, ha concluso.
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