L'opinionista Sky Paolo Condò, in un'intervista rilasciata a La repubblica, è tornato sul Mondiale disputato in Messico nel 1986, quello che consacrò Diego Armando Maradona come il calciatore più forte della storia. Ecco il suo racconto: "Jorge Valdano era arrivato in Messico con due medaglie sul petto, la Liga e la Coppa Uefa conquistate con il Real Madrid. Aveva segnato un bel mucchietto di gol, e Maradona era sollevato al pensiero di poter contare su un buon terminal, perchè il resto non era un granchè, e aveva bisogno di un grande vicino. Poi c'era Burruchaga, un'ala reduce da un'ottima annata a Nantes, e Oscar Ruggieri. L'Argentina del 1986 non era una grande squadra, forse nemmeno una squadra media, rendendosene conto il ct Bilardo aveva accentuato la centralità su Maradona. Non si era mai visto un Mondiale dominato e vinto da un leader simile. E non si vedrà mai più. Maledizione-. Se consideriamo Maradona il più grande calciatore della storia, più grande di Pelè e Messi, è per via del Messico. E' per un Mondiale bello ed emozionante che Diego vinse da one-man show, o quasi da capobanda di una gang da peggiori bar di Caracas".
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