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Un sorteggio, un eroe per caso, e una bottiglietta: il Milan e i precedenti con le avversarie di Champions

Stavolta, si può. Il Milan, inserito nel girone E con Dinamo Zagabria e Salisburgo, può oggettivamente pensare di accompagnare gli inglesi a braccetto agli ottavi della prossima Champions League, dopo il girone semi-proibitivo dello scorso anno in cui comunque rischiò di qualificarsi all’ultima giornata. E le palline pescate dall’urna di Istanbul, risvegliano il tormentone dei precedenti, iniziando col dire che proprio nella città turca i rossoneri hanno lasciato quella che poteva essere già nel 2005 la settima coppa dei Campioni dopo la sconfitta rocambolesca con il Liverpool, settimo sigillo arrivato poi due anni dopo nella rivincita di Atene. 

E a proposito di inglesi, il Milan affronterà il Chelsea in un girone di Champions League per la seconda volta nella sua storia: nella stagione 1999-2000 finì 0-0 a Stamford Bridge e 1-1 a San Siro. Alla rete di Biehroff nella ripresa, rispose quasi immediatamente Dennis Wise, esponente pure della “Crazy Gang” del Wimbledon che nel 1988 piegò il Liverpool nella finalissima di FA Cup e attualmente ben noto dirigente del Como. In quel girone, il gruppo H, i rossoneri fecero una magrissima figura riuscendo ad arrivare quarti dietro anche al Galatasaray e all’Herta Berlino, perdendo lo scontro decisivo al vecchi Ali Sami Yen per 3-2 contro i turchi di Terim e Hakan Sukur. C’è però un altro precedente: è quello del 1965-66 in Coppa delle Fiere, l’antenata della Uefa, quando, come capiterà nel 1968 agli Europei o come era successo la stagione precedente al Bologna in Coppa dei Campioni contro l’Anderlecht, anche il Milan sarà oggetto di un sorteggio in questo caso poco fortunato, per il passaggio del turno.

Il Milan eliminato dal Chelsea per una… monetina (Magliarossonera.it)

Le due partite finiscono in fatti 2-1: il Milan vince a San Siro con le reti di Amarildo e Rivera, stesso punteggio per gli inglesi al ritorno con Graham e Osgood a segno, prima del gol di Sormani che rimette tutto in parità. Niente supplementari né rigori, e spareggio il 2 marzo 1966 ancora una volta a San Siro: l’arbitro Baumgarter si presenta con dieci minuti di ritardo, il Milan gioca con il lutto al braccio per la morte del padre di Radice. Finisce 1-1, con Fortunato che acciuffa il pari al 90° dopo il gol di Bridges e stavolta i supplementari si fanno, ma il punteggio non cambia. La monetina premierà però il Chelsea, che avanzerà al turno successivo giocando contro i francesi del Monaco.

Molti anni dopo, nella stagione 1994-95, il Milan è campione d’Europa in carica dopo aver battuto il Barcellona in maggio ad Atene. Il girone successivo è il D: quattro gruppi, passano le prime due ai quarti di finale. E’ la Champions League ancora a 16 squadre. I rossoneri perdono 2-0 ad Amsterdam con l’Ajax, poi ospitano il Salisburgo: finisce 3-0 (Stroppa e doppietta di Simone), ma il risultato, che sarà comunque omologato, non porterà i tre punti. La vittoria viene tolta perché Konrad, portiere austriaco del Salisburgo, viene colpito da una bottiglietta di plastica piovuta da dietro la porta, lato anelli blu, quindi settore Milan. Il portiere austriaco resta in campo negli ultimi cinque minuti del primo tempo ed esce solo dopo un quarto d’ora della ripresa. “Una sceneggiata: i massaggiatori del Salisburgo hanno spostato una bottiglietta d’acqua dietro la porta. Mi auguro vengano presi provvedimenti contro il loro portiere”, denuncia Capello. E invece è il Milan a farne le spese: come detto, vengono tolti i punti e squalificato il campo due giornate. I rossoneri giocheranno a Trieste il ritorno con l’Ajax e l’Aek Atene, e acciufferanno la qualificazione ai quarti proprio a Vienna contro il Salisburgo vincendo con una rete di Massaro. 

L’articolo de “La Stampa” dopo i fatti di Milan-Salisburgo

Zagabria invece vuol dire Gianni Comandini: l’ex giocatore del Cesena, nell’estate del 2000, approda al Milan. I tifosi mugugnano per una campagna acquisti poco soddisfacente, e Zaccheroni è già sulla graticola in agosto quando i rossoneri perdono 5-1 la partita del Centenario contro il Real Madrid. Una amichevole, ma pur sempre una figura poco decorosa. Il doppio preliminare contro la Dinamo diventa già lo spartiacque della stagione. Biscan porta avanti i croati a San Siro, prima che una doppietta di Shevchenko ribalti tutto nella ripresa. Per stare tranquilli servirebbe un’altra rete: la segna proprio Comandini, allo scadere, facendo esplodere San Siro. In quelle stesse ore, in Svezia, l’Inter perde il suo preliminare con l’Helsingborg. I rossoneri passeranno il turno vincendo anche in Croazia (3-0), mentre i nerazzurri verranno dirottati in Uefa dopo lo 0-0 del ritorno. Comandini si ripeterà proprio in maggio nel derby: due reti, in un roboante 6-0 rimasto negli annali. Saranno i suoi unici gol rossoneri in campionato. Una doppietta nel derby milanese, proprio come Paolo Rossi il 1° dicembre 1985. 

Stefano Ravaglia

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