Il caso Christian Horner è tornato a farsi bollente nelle ultime ore. Un caso che sembrava chiuso alla vigilia del GP del Bahrain e che si è invece riaperto proprio nel corso dello scorso weekend di gara. Un indirizzo anonimo ha infatti inviato a gran parte del Paddock una mail contenente quelle che sarebbero prove necessarie per incolpare il Team Principal della Red Bull. Non si sa chi ci sia dietro questa diffusione di dati, ma è chiaro che si tratti di qualcuno che fa parte del mondo della F1. Una situazione così inizia a farsi sempre più scottante e non è escluso che il proprietario di Liberty Media, società americana a capo della Formula Uno, possa prendere una decisione ancora prima della stessa scuderia.
Quando a inizio anno le voci sul comportamento irrispettoso di Horner nei confronti di una dipendente della Red Bull sono iniziate a circolare, tutti davano per assodato il suo allontanamento. La stessa scuderia, pur avendo per correttezza affidato le indagini ad avvocati competenti ed esterni, aveva preparato la lettera di licenziamento già in data 2 febbraio. Poi il colpo di scena. Horner è stato scagionato per mancanza di prove che testimoniassero quanto denunciato dalla ragazza in questione. Tutto è bene quel che finisce bene. O quasi. Il caso è tornato a impazzare nel primo weekend dell’anno ed è logico che ci sia un malcontento generale. Un mondo esposto a milioni di riflettori come quello della Formula Uno, non può e non vuole rischiare un danno di immagine per questa vicenda. La stessa Red Bull non può fare finta di nulla adesso che altri rumours sulla presunta colpevolezza si stanno rincorrendo. In tutto questo Helmut Marko si trova scisso fra la volontà di licenziare “Chris” e il rischio di perdere gratuitamente sia lui che Newey, il quale ha preso le parti di Horner, nel caso di una reale incolpevolezza di quest’ultimo. Ma se tutti erano convinti della colpevolezza del TP, perché è stato scagionato? Ad oggi siamo vicini a un punto di non ritorno: o si tratta di un vero e proprio attacco mediatico di qualcuno che vuole la testa di Horner, oppure qualcosa non torna. Qualcuno non sta dicendo la verità e la sensazione è che la vicenda sia parecchio ingarbugliata. Se non è bastato un avvio di campionato perfetto a mettere a tacere questo argomento, difficile possa farlo altro.
Jos Verstappen, papà di Max, è sempre stato fra i più critici dopo la vicenda esplosa in casa Red Bull. Per lui Horner andava licenziato senza esitazione. Nell’arco del weekend di gara in Bahrain però, un abbraccio fra lui e lo stesso Christian, aveva dato la percezione di un clima tornato alla normalità. Niente affatto invece: dopo la gara è stato proprio lui a parlare con Toto Wolff, Team Principal della Mercedes, e a rincarare la dose sul licenziamento che dovrebbe avvenire con effetto immediato. E nel frattempo, dalla Germania arrivano voci insistenti su quello che sarebbe un clamoroso colpo di scena: Max Verstappen potrebbe prendere il posto di Lewis Hamilton dal prossimo anno. Il motivo esatto per cui Verstappen senior voglia allontanare quello che è stato uno degli uomini che hanno contribuito al grande successo del figlio è ancora un mistero: forse sa qualcosa che in pochi sanno? O forse c’è un conflitto di interessi? Quello che è certo è che in casa Verstappen abbiano mosso le loro carte e ora l’ambiente Red Bull è una polveriera pronta ad esplodere. Difficile pensare che Max possa andarsene, e questo rende molto probabile un allontanamento di Horner, ma a questo punto nulla è da escludere. La palla passa ai piani alti del team austriaco.
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