Il dirigente del Monza, Adriano Galliani, è intervenuto in un’intervista alla Gazzetta dello Sport dove ha raccontato la sua sfida con il Covid-19. Queste le sue parole: “Dieci giorni in terapia intensiva, 10 giorni da incubo. Mi sono preso una polmonite bilaterale molto seria, ho avuto paura di morire”.
Si ricorda come si è contagiato?
“Perfettamente, è successo la domenica del derby con l’Inter. Dopo la partita sono andato a Roma per le elezioni federali, ho viaggiato con Marotta, Ausilio e Capellini e abbiamo cenato all’hotel. Il tavolo era piccolo, risultato: tutti contagiati. Due settimane dopo ho iniziato a star male, respiravo malissimo e sono andato in ambulanza al pronto soccorso del San Raffaele e dopo gli esami hanno deciso di ricoverarmi subito. Avevo l’ossigeno 24 ore al giorno, in terapia intensiva non ci sono finestre e io sono claustrofobico. Poi, finalmente, sono risultato negativo e mi hanno portato in reparto, dove sono rimasto per altri dieci giorni”.
Cosa direbbe a un negazionista?
“Che è una follia pensare che questo virus non esiste o è una scemata che si risolve in fretta. E’ una cosa terribile invece. Ti manca il respiro, ti senti morire”.
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