Proprio in contemporanea con la presentazione del Tour de France, si è aperto il processo contro la spettatrice che, nel corso della tappa andata in scena lo scorso 26 giugno, si è resa protagonista della maxi caduta di parecchi corridori nella Brest–Landernau, prima tappa della Grande Boucle. La pubblica accusa ha chiesto per l’imputata una condanna a quattro mesi di carcere con la condizionale per la donna che, mostrando alle telecamere il cartello “Allez Opi Omi” (tradotto dal francese e dal tedesco “forza nonna e nonna”), aveva fatto cadere a terra una cinquantina di corridori, causando danni seri come nel caso dello spagnolo Marc Soler, il quale aveva subito tre fratture al braccio sinistro.
La richiesta del procuratore è basata sulla motivazione della pericolosità del suo comportamento ed espresso il suo pentimento: il giudizio è fissato per il prossimo 9 dicembre, sempre innanzi al tribunale di Brest. Il Tour de France inizialmente aveva deciso di denunciare la donna, poi ha rinunciato allo scopo di “calmare le acque”, come riferito dal direttore Christian Prudhomme, il quale ha proseguito affermando che “questa donna ha fatto un grandissimo errore che avrebbe potuto avere conseguenze più gravi, ma non è una terrorista”.
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