L’attesa è finita, si è infatti delineato da tempo il quadro delle 36 partecipanti alla Champions League, la prima con il nuovo format. Il destino delle italiane (Atalanta, Bologna, Inter, Juve e Milan) nella massima competizione europea è stato dunque svelato. Perciò vi forniamo un’analisi dettagliata delle squadre che andranno alla caccia del trofeo più ambito, effettuando una scheda generale per ricapitolare punti di forza e debolezza di ciascuna delle partecipanti. Oggi si inizia…
Andiamo con ordine a delineare il quadro delle favorite, ovvero di quei top club europei che partono avanti nelle gerarchie.
Real Madrid: cominciamo da un semplice assioma Real Madrid= Champions League. Alla parata di stelle che ha vinto in finale contro il Borussia Dortmund lo scorso anno, hanno aggiunto Endrick, craque del calcio brasiliano e Kylian Mbappé. Il gioco non sarà spettacolare, ma “asì gana el Madrid”, la storia fatta di trionfi parla chiaro…
Manchester City: Dopo l’eliminazione lo scorso anno in semifinale per mano proprio degli uomini di Ancelotti, i Citizens proveranno a bissare il successo di due stagioni fa in finale contro l’Inter con il gol di Rodri. In estate sono arrivati il funambolico Savinho ed è tornato Gundogan, mentre è partito Julian Alvarez, che ha raggiunto il Cholo Simeone all’Atletico Madrid. Impossibile non annoverare gli uomini di Pep tra le principali candidate alla vittoria finale.
Bayern Monaco: i bavaresi hanno affidato la panchina all’emergente Vincent Kompany, alla prima chiamata in una big dopo le esperienze ad Anderlecht e Burnley dove ha fatto registrare rispettivamente 1.70 punti per partita e 1.53. Al blocco dei titolari hanno aggiunto Olise, stellina ex Crystal Palace, Ito e Palhinha dal Fulham. Che sia l’anno giusto per sfatare la “maledizione” da trofei per Kane?.
Barcellona: Al di là delle evidenti difficoltà ecomiche palesatesi negli ultimi anni, la rosa costituita è una delle più interessanti della competizione a cui è stato aggiunto Dani Olmo, capocannoniere dell’ultimo Europeo. La panchina è stata affidata ad Hansi Flick, che ha un ottimo feeling con la competizione avendola vinta alla guida del Bayern Monaco. La stella più lucente è sempre l’uomo dei record, Lamine Yamal.
Liverpool: dopo l’entusiasmante ciclo di Jurgen Klopp, i Reds hanno cambiato guida tecnica affidandosi ad Arne Slot e al blocco delle vecchie certezze, a cui hanno aggiunto Federico Chiesa e Mamardashvili (che però resterà un anno al Valencia in prestito).
PSG: Grande incognita della competizione potrebbero essere i parigini, orfani di Kylian Mbappé. Tuttavia l’astro nascente Barcola è pronto a raccoglierne l’eredità; l’ex Lione è la punta di diamante di un impianto di gioco collettivo, ben collaudato dal tecnico Luis Enrique. I parigini hanno aggiunto anche qualità in mediana con l’innesto di Joao Neves, che va a formare insieme a Vitinha, Fabian Ruiz e Zaire-Emery, un centrocampo di tutto rispetto.
Atalanta: dopo la vittoria dell’Europa League in finale contro il Bayer Leverkusen, la Dea cerca conferme nella competizione più importante, per gridare al mondo che i nerazzurri sono una solida realtà del calcio. Il mercato in entrata va in questa direzione, Kossounou è solo l’ultimo esempio…
Bologna: la stagione passata si è conclusa con una storica qualificazione in Champions League, tuttavia rispetto al precedente anno sono rilevanti i cambiamenti, a cominciare dalle partenze di Calafiori e Zirkzee, fino ad arrivare alla guida tecnica, affidata a Vincenzo Italiano. Le prime tre partite di campionato non sono state esaltanti, ma la massima rassegna europea spinge sempre a dare il meglio.
Inter: dopo l’eliminazione dello scorso anno agli ottavi per mano dell’Atletico Madrid, gli uomini di Inzaghi, campioni d’Italia in carica, vogliono arrivare in fondo nella competizione per dimostrare che la finale di due anni fa non è stata frutto del caso. In aiuto sono arrivati Zielinski, Taremi e Martinez, che forniranno soluzioni in più al tecnico ex Lazio.
Juventus: in casa bianconera è tempo di rivoluzione tecnica e freschezza tattica: è arrivato Thiago Motta, che debutta nella competizione come allenatore. Sul mercato sono arrivati giovani prospetti e giocatori di caratura internazionale, Koopmeiners in primis. Che siano loro la sorpresa della competizione?
Milan:dopo la semifinale raggiunta con Pioli due anni fa, per i rossoneri ha fatto seguito un’eliminazione alla fase a gironi (per mano di PSG e Dortmund), l’obiettivo è quindi quello di fare meglio per continuare il percorso di crescita. Diversi sono stati i cambiamenti, dal cambio di guida tecnica (Fonseca) all’arrivo di Morata per sostituire Giroud, oltre all’arrivo dell’atteso mediano di equilibrio (Fofana) e di Pavlovic, che ha già avuto modo di mettersi in mostra nella disfatta di Parma e nella trasferta dell’Olimpico contro la Lazio.
Borussia Dortmund: la sorpresa della scorsa edizione riparte da Nuri Sahin sulla panchina e una difesa orfana del proprio totem: Mats Hummels, nuovo giocatore della Roma. Rifondazione anche nel reparto offensivo, con la partenza di Fullkrug (West Ham) e gli arrivi di Guirassy e il talentuoso Beier, esploso all’Hoffenheim.
Arsenal: tanti complimenti per un gioco stellare espresso, a cui però non ha fatto seguito un grande trionfo per Mikel Arteta e i suoi Gunners (eccezion fatta per 2 Community Shields e una Coppa d’Inghilterra). Eliminati ai quarti di finale dal Bayern Monaco di Tuchel nella passata stagione, i londinesi proveranno il colpo grosso, anche grazie agli arrivi di Calafiori e del campione d’Europa Mikel Merino.
Atletico Madrid: Una delle squadre più interessanti della competizione visto l’entusiasmante mercato: Julian Alvarez, Sorloth, Gallagher e Le Normand, soluzioni di primo livello per Simeone che vorrà riscattare la precoce eliminazione ai quarti di finale dello scorso anno contro il Borussia Dortmund. Sicuramente una squadra da monitorare; con il Cholo in panca sono state due le finali disputate, e i Colchoneros hanno tutto per provare a vincere.
Bayer Leverkusen: le Aspirine da quando siede Xabi Alonso sulla panchina sono diventati una solida realtà del calcio nazionale e internazionale, riuscendo a togliersi anche il fastidioso appellativo “Neverkusen”, vincendo Bundesliga, Coppa di Germania e Supercoppa, e pensare che solamente l’Atalanta del Gasp è riuscita ad impedire l’en plein in finale di Europa League. I tedeschi hanno mantenuto il blocco dei titolari, a cui hanno aggiunto Aleix Garcia e Terrier, e stanno per chiudere l’operazione Mukiele per sostituire Kossounou. I tedeschi non superano gli ottavi di finale nella competizione dal 2001 quando si dovettero arrendere al Real Madrid di Zizou Zidane.
Lipsia: I terribili giovani allenati da Marco Rose cercano il salto di qualità in patria e in Europa. Il club riproverà a stupire il mondo dopo aver spaventato agli ottavi di finale della passata stagione il Real Madrid. A Sesko e Xavi Simons l’arduo compito di trainare i compagni di squadra.
Benfica: i lusitani non vincono dal 1962, da quando aleggia la maledizione di Guttman (tecnico in grado di vincere due edizioni consecutive nel 1960-1961 e nel 1961-1962), tuttavia restano una squadra che esprime negli anni un calcio propositivo e di qualità lanciando gemme nel panorama europeo, ultima delle quali (Joao Neves) è approdato al PSG.
Sporting Lisbona: il terzo club più vincente di Portogallo, viene da una convincente vittoria del titolo nell’ultimo anno, oltre ad essere arrivati alla terza partecipazione negli ultimi quattro anni. Gran parte delle responsabilità ricadono sulle spalle del bomber Victor Gyokeres, che ha iniziato la stagione come l’aveva finita: 7 reti in 4 partite di campionato, che si aggiungono alle 3 in Nations League con la Svezia.
Feyenoord: gli olandesi hanno perso nel percorso il loro condottiero Arne Slot, finito al Liverpool, e hanno affidato il comando al tecnico Priske per gestire una rosa che ha come stelle più lucenti Gimenez e Timber.
PSV: Dopo la stagione dei record passata per gli olandesi vi è la certezza di essere la miglior squadra d’Olanda. La Champions sarà il giusto banco di prova, dopo l’eliminazione dello scorso anno agli ottavi contro il Borussia Dortmund. La rosa è costituita da un mix di veterani (De Jong ma anche Lozano) e giovani talenti come Bakayoko e Veerman.
Shakhtar Donetsk: gli ucraini sono ormai una costante della competizione, infatti questa sarà la diciannovesima apparizione dal 2000 in poi. Il miglior risultato è stato sotto la gestione Lucescu nel 2010-2011 venendo eliminati dal Barcellona (poi vincitore) ai quarti di finale. Gran parte delle responsabilità penderà sulle spalle di Sudakov, leader della squadra, e della gemma brasiliana classe 2003 Kevin.
Bruges: tornano nella massima competizione europea dopo l’esperienza in Conference League. Le cessioni di Igor Thiago e Nusa hanno finanziato il mercato, che ha portato l’attaccante svedese Gustav Nilsson, autore di 16 gol nell’ultima esperienza all’Union Saint Gilloise. Solamente una volta hanno superato la fase a gironi, nel 2022-23 venendo poi eliminati agli ottavi dal Benfica.
Salisburgo: il club ha conquistato l’accesso eliminando la Dinamo Kiev nei playoff con un aggregate di 3-1. Avversario generalmente ostico , specie nelle partite in casa, per via del ritmo di gioco infernale. I fari della squadra sono Glouck e Dedic, occhio.
Celtic: gli scozzesi sono storicamente un avversario temibile specialmente in casa e in una manifestazione come questa, nonostante la cessione del loro giocatore migliore: O’Riley, a lungo seguito dall’Atalanta e finito al Brighton.
Girona: la sorpresa della scorsa Liga riparte dal proprio tecnico Michel e dalle sue idee rivoluzionarie e un gioco scintillante. Tuttavia la rosa ha perso oltre ad Aleix Garcia e Savio, nuovo giocatore del Manchester City, anche il capocannoniere Dovbyk, sostituito con Abel Ruiz e Miovski, due scommesse molto interessanti.
Dinamo Zagabria: anche i croati hanno strappato il pass alle qualificazioni, sbarazzandosi agilmente del Qarabag con un doppio 2-0, che ha visto portare tra gli altri in gol anche Marko Pjaca, vecchia conoscenza del nostro calcio. Occhio anche a Petkovic, attaccante molto abile nel dialogare con i compagni.
Brest: i francesi sono probabilmente la più grande sorpresa della competizione essendosi resi protagonisti di una stagione fuori dall’ordinario chiusa al terzo posto. Adesso il banco di prova della Champions League. Squadra che si affida alle giocate di Lees-Melou e affidata a Eric Roy, che non allenava da dodici anni.
Sparta Praga: eliminando il Malmo ai playoff i cechi tornano in Champions dopo 18 anni: ultima apparizione nel 2005-2006. La stagione per la squadra è partita benissimo, anche grazie a Birmancevic, autore di 3 gol.
Aston Villa: gli uomini di Emery vengono da una stagione in Premier League incredibile che è valsa una storica qualificazione. Il tecnico ha un certo feeling con le competizioni europee avendo vinto l’Europa League 4 volte. E’arrivato anche Onana in mezzo al campo per dare equilibrio e in più hanno mantenuto il blocco storico (Watkins su tutti)
Sturm Graz: dopo aver soffiato il titolo nazionale al Salisburgo e sorpreso la Lazio di Sarri in Europa League, il club vuole continuare a stupire e a non avere un ruolo da comparsa nella competizione
Stoccarda: i tedeschi vogliono replicare la stagione incredibile passata (2° in Bundesliga) anche in Europa, ma dovranno farlo senza il loro bomber Guirassy, andato a Dortmund e sosituito con l’ex Atalanta El Bilal Touré
Monaco: i francesi hanno già confidenza con la competizione e fanno affidamento su due calciatori di livello come Balogun e Embolo. L’assenza di un equilibratore come Fofana, potrebbe farsi sentire, seppur in mediana ci sia l’ex Juve Zakaria.
Stella Rossa: i serbi superano senza troppi patemi il Bodo Glimt e pur non avendo raggiunto i fasti di un tempo, restano comunque una squadra temibile, specialmente nelle partite in casa. Occhi puntati sull’attaccante brasiliano Duarte, e sui due ultimi arrivati ex Serie A: Krunic e Radonijc.
Lille: i francesi, ex squadra di Fonseca, hanno superato lo Slavia Praga nelle qualificazioni non senza fatica (3-2 di aggregate). Gli uomini di Genesio possono fare affidamento su David, leader tecnico della squadra e su Zhegrova.
Young Boys: gli svizzeri sono probabilmente la più grande sorpresa delle qualificazioni, avendo eliminato il Galatasaray di Mertens e Icardi. I gialloneri,inoltre, si affidano ai loro giocatori più rappresentativi: Niasse e Ganvoula, sono loro i “pericoli” principali.
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