â di Marco Vigarani âÂ
Sconfitto a Crotone e reduce da una settimana di ritiro, il Bologna si presenta allâappuntamento con una sfida da non fallire: quella contro il Verona dei tanti ex. Per lâoccasione mister Donadoni rispolvera Destro al centro dellâattacco mentre invece il collega Pecchia si appoggia sulla fantasia e lâesperienza di Cerci.Ă un Bologna che scende in campo concentrato e tatticamente imprevedibile con Verdi a svariare su tutto il fronte offensivo dialogando con Palacio e proprio su questo asse arriva il primo tiro di Masina dopo una decina di minuti che però si spegne sul fondo. Nicolas deve impegnarsi al 14Ⲡsul tiro di Dzemaili ancora frutto di un gioco armonico e piacevole di una squadra capace di schiacciare il Verona nella metĂ campo difensiva. I gialloblĂš escono quindi timidamente dal guscio provando a sfruttare la superioritĂ numerica sugli esterni senza però costruire concrete occasioni da rete. Il sacrosanto vantaggio rossoblĂš arriva alla mezzâora con la solita pennellata mancina di Verdi che sfrutta lâostruzione dei compagni in barriera per infilare la palla in rete e poi correre ad abbracciare Donadoni. Un segnale importante. Poco dopo Cerci cerca lâimmediato pareggio ma trova solo lâesterno della rete e la risposta del Bologna è veemente: un palo di Palacio su deviazione e un gran tiro di Pulgar deviato in angolo in extremis da Nicolas.In avvio di ripresa il Verona prova a spingere con piĂš convinzione a caccia del pari e la grande occasione capita sui piedi di Romulo su errore della difesa felsinea ma il suo diagonale non trova la porta di Mirante. Improvvisamente Pulgar rischia poi la seconda ammonizione ed allora Donadoni non rischia e lo sostituisce con Crisetig al 55â˛. La risposta del Verona è nel cambio Cerci-Petkovic per dare maggiore peso al proprio attacco ma è il Bologna ad avere una nuova chance con un cross di Dzemaili per Destro anticipato allâultimo istante da Nicolas. Ancora un attaccante allora per gli ospiti con Lee che sostituisce Romulo passando al 4-2-3-1 ma di nuovo la fiammata è tutta rossoblĂš con Palacio che non trova la porta di testa su cross di Verdi. La seconda scelta sorprendente di Donadoni è Nagy per Poli, infortunato ad una coscia, ed in campo per diversi minuti regna il caos prima che Dzemaili impegni nuovamente Nicolas con una bordata di destro. Ultimi cambi con Matos e Di Francesco che rilevano rispettivamente Fossati (infortunato alla spalla sinistra) e Palacio. A pochi giri di lancette dal triplice fischio arriva la prima importante parata di Mirante su Lee prima che Fares cerchi il gol con un tiro a giro di poco fuori ma si tratta dellâultimo brivido prima dellâimpronosticabile raddoppio firmato da Nagy allâultimo istante del recupero. Il Bologna domina nel primo tempo, passa in vantaggio con pieno merito ma poi subisce lâiniziativa del Verona nella ripresa pur senza concedere grandi occasioni. Serviva una vittoria ed è arrivata archiviando di fatto il tema della salvezza, servivano risposte sul piano mentale e sono arrivate almeno in parte. Dopo le critiche, dopo i fischi e dopo il ritiro il Bologna torna a vincere e soprattutto si stringe attorno al suo allenatore per guardare al futuro.
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