A poche settimane dal termine del Giro d’Italia 2024, quello stesso giro che fu galeotto nel proiettarla nel mondo del ciclismo come Miss Estathé nel 2003, incontro oggi Stefania Andriola. Nata a Torino il 18 settembre del 1979, iscritta all’Ordine dei Giornalisti della Lombardia dopo la prima esperienza al Giro, conduce nel 2008, insieme all’ex ciclista professionista Danilo Gioia, il programma “Bike Show”, format in onda su web, Play tv, Canale Italia e Sport Channel. Nello stesso anno, al seguito del Gito d’Italia per Gazzetta dello Sport, si afferma come primo volto dell’ “Altrogiro Tv”, la web tv di Gazzetta dello Sport, esperienza replicata poi anche nel 2010.
Stefania Andriola oggi è uno dei volti più conosciuti legati alle previsioni metereologiche ma anche al mondo dello sport e in particolare del ciclismo. Affermata giornalista di @meteo.it , volto noto sui canali Mediaset, Stefania svolge anche attività redazionali, occupandosi soprattutto di clima, ambiente, nuove tecnologie e appunto di meteo sul sito Iconacllima.it.
Da piccola passavo ore con il naso appiccicato alla finestra della mia cameretta, guardando il cielo e le nuvole passare. Papà mi chiamava “la mia Bernacca” ma allora non potevo ancora capire o immaginare…
Lo sport invece, per Stefania, è sempre stata una vera e propria passione ma anche una valvola di sfogo; in più non può stare senza viaggiare da una parte all’altra del mondo.
Persona estremamente puntigliosa e allo stesso tempo di semplicità, delicatezza e dinamicità disarmanti, oggi Stefania si racconta in esclusiva a ilpallonegonfiato.it. Ho l’onore così di accompagnarVi in questo breve ma splendido “viaggio” realizzato con la sua disponibilità straordinaria che gentilmente così si è raccontata.
Un grazie personale a Stefania per avermi dedicato tempo prezioso, dribblando gli impegni lavorativi e personali e per aver condiviso con noi questi splendidi pensieri che oggi ho cercato di riproporvi fedelmente. Grazie davvero!
SEGUE L’INTERVISTA
Ti riferisci per caso alla meteorologia? Perché l’immagine che mi è subito venuta alla mente è quella di una Stefania che con i piedi ben piantati a terra, guarda il cielo per capire se le previsioni comunicate in diretta sono corrette!
Lavorare in un centro meteorologico credo fosse un po’ nel mio destino. Ricordo che da piccola passavo ore con il naso appiccicato alla finestra della mia cameretta, guardando il cielo e le nuvole passare, tanto che mio padre mi chiamava “la mia Bernacca”. Lavoro a Meteo Expert e con Meteo.it da febbraio 2010: nel centro meteorologico era nata l’esigenza di affiancare agli studiosi, i giornalisti per creare una vera e propria redazione che si occupasse non solo delle previsioni del tempo ma anche di cambiamenti climatici, green, sostenibilità, nuove tecnologie ecc…La sinergia tra giornalisti e meteorologi ha determinato un nuovo modo di comunicare questa materia.
La prima parola che mi viene mente è libertà. Per me lo sport è essere libera di essere me stessa, a contatto con la natura. Fare sport poi è anche la mia valvola di sfogo nelle giornate no, nel periodo del Covid definivo andare in bicicletta “il mio antidepressivo naturale”. Poi è condivisione, infatti lo pratico insieme agli amici più cari che fanno parte della mia vita, ed è una sfida con me stessa per riuscire a raggiungere piccoli traguardi quotidiani.
Da bambina odiavo le lezioni di educazione fisica: ricordo di aver preso addirittura un “gravemente insufficiente” nella corsa campestre perché, invece di correre, l’insegnante mi aveva scoperta nascosta dietro un albero. La passione per lo sport è iniziata intorno ai 20 anni ed è cresciuta sempre più. Lavorare come giornalista in diverse manifestazioni sportive mi ha permesso di vivere da vicino le emozioni di grandi personaggi legati a corsa, ciclismo, calcio. È stato proprio il mio lavoro per il Giro d’Italia a farmi amare sempre più le biciclette, quelle utilizzate dai professionisti, a spronarmi nel superare i miei limiti, soprattutto mentali… Quindi direi, per tornare all’inizio, che è stato lo sport a trovarmi.
La bicicletta è il mezzo che amo di più al mondo; è grazie a lei che sono riuscita a conoscere le bellezze dei posti che attraverso pedalando. Solo in sella mi sento davvero libera di andare alla scoperta di quello che mi circonda. Rispetto alla corsa a piedi mi permette di macinare anche 90/100 km ad uscita: hai idea di quanti panorami meravigliosi mi sono rimasti impressi?
Da sempre! Pensa che conservo ancora il triciclo che mi avevano preso i miei genitori quando avevo 3-4 anni!!! Nel 2016 poi è arrivata la mia prima bici da corsa Kuota; da grande amante del ciclismo è sempre stato un sogno nel cassetto potere macinare chilometri su un mezzo a due ruote simile a quello usato dai grandi campioni. Ora pedalo su Atena, una Focus Izalco Max 8.9; mi piace dare i nomi alle biciclette che utilizzo. Prima ci sono state, Freedom, Artemide ed Orione.
Il mio primo approccio al mondo del ciclismo, risale al 2003 quando mi scelsero come Miss Estathé, la Miss che premia la maglia rosa del Giro d’Italia. Prima di allora conoscevo poco di quello sport che mi sembrava noioso e adatto solo ad un pubblico di una certa età. Ricordo mio nonno seduto sulla poltrona davanti alla tv a guardare ogni tappa del Giro d’Italia e del Tour de France; mio nonno nato nel 1910 e cresciuto quando gli italiani si dividevano tra i seguaci di Coppi e Bartali. Prima di quel Giro credevo il ciclismo fosse uno sport insipido ed individuale, ma avere la possibilità di essere su quei percorsi come Miss, sia in partenza che all’arrivo, mi ha aperto gli occhi su un mondo che poi non ho più voluto abbandonare. Un mondo dove la vera bellezza si nasconde tra la fatica, le salite, i paesaggi da affrontare, i km che ti tolgono il fiato su percorsi dove si appostano centinaia di persone per vedere passare i propri beniamini anche solo per 30 secondi di volata.
Senza dubbio Marco Pantani. Quel mio primo Giro di cui ti ho parlato prima, non posso dimenticarlo, fu l’ultimo Giro di Marco Pantani. Pur essendo “straniera” in quel mondo, sentivo la forza del suo personaggio; era inavvicinabile, sempre circondato da decine di fan. Era facile individuarlo prima di ogni partenza: bastava buttare l’occhio e cercare una folla di persone e telecamere; lì dietro si nascondeva il Pirata.
Vorrei provare ad affrontare salite sempre più impegnative. Domenica scorsa mi sono cimentata sul percorso Kurt della BERGHEM#molamia: 72,3 km con 1247 metri di dislivello. Riuscire a farla tutta, senza mettere i piedi per terra è stata una bella soddisfazione!!!
Marco Pantani, sempre e solo lui, il Pirata.
La tappa più bella del giro d’Italia secondo Stefania?
Sono tutte belle ma quelle di montagna sono ancora più speciali. Tra i miei arrivi preferiti, c’è il mostro sacro, lo Zoncolan.
Resistenza.
Per me la libertà è poter essere sé stessi, sempre e comunque, nel rispetto degli altri
Tra le pagine più belle del libro della mia vita ci sono i miei viaggi quindi le più straordinarie e intense emozioni sono legate a luoghi lontani che facevano parte della mia lista di desideri. Potrei dirti: gli animali che ho visto facendo i safari, la terra rossa africana, il plancton fluorescente, cieli stellati immacolati, le balene in Bassa California, i templi di India e Cambogia…
L’infinito.
A chi non ha la passione per le due ruote o non ha mai voluto usare una bicicletta (Lorenzo mio figlio non ha voluto mai mettere piede su una bicicletta e non ci ha mai detto il perché) cosa puoi suggerire per fargli cambiare idea?
Un bel giretto con me in Brianza!
Cerco sempre di rispondere ai miei fan e pubblicare contenuti interessanti. A parte le previsioni giornaliere, utilizzo i miei social per pubblicare link agli articoli che scrivo sul nostro sito Icona Clima dove amo trattare di green, nuove tecnologie e sostenibilità. In più sono fermamente convinta che proprio i personaggi come me, con parecchi follower, abbiano il dovere di fare passare messaggi non solo positivi ma anche importanti: per questo pubblico e sostengo campagne di prevenzione a sostegno, ad esempio, dei progetti LILT e sono sensibile e attenta nel veicolare appuntamenti a favore di raccolte fondi di beneficenza
Le ingiustizie, l’aggressività, la noncuranza, l’egoismo e vedere le persone che amo in difficoltà.
Me stessa sai, perché da sola, con le mie forze ho studiato, ho cercato di migliorarmi sempre di più e ho fatto tantissima gavetta. Poi certo, la mia famiglia, in primis mia mamma, è sempre stata la mia ancora di salvezza.
Fammi pensare….Probabilmente perderei meno tempo con alcune persone che hanno cercato di intralciare i miei sogni.
Difficile rispondere a questa domanda…Forse sarei mamma di almeno due bambini, sarei rimasta a vivere nella città in cui sono nata, Torino, e mi dedicherei totalmente alla famiglia…o forse sarei dall’altra parte del mondo, magari viaggiando zaino in spalla, vivendo di documentari e fotografie.
Amo molto Le Iene e Striscia la Notizia.
Sono in onda all’interno dei telegiornali Mediaset quindi Tg5, Tg4, Studio Aperto, Tgcom24 e Mattino e Pomeriggio 5. I miei social: Instagram e Facebook. Per chi invece avesse voglia e la curiosità qui ci sono i miei articoli: Iconaclima.it.
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