Questa storia inizia all’ombra di uno degli stadi più affascinanti del mondo, laddove sorge un antico cottage del 1780 incastonato tra le tribune di uno stadio. Craven Cottage evoca sempre fascino e nostalgia, la casa del Fulham si affaccia sulla riva del Tamigi e si cela alle pendici del Bishop’s Park dove una volta passeggiava Anna Bolena, la Lady d’Irlanda e dove Mozart trovò rifugio all’età di 9 anni quando già componeva e scriveva spartiti.
Correva il 18 Marzo del 2010 quando Craven Cottage fu teatro di una delle partite più incredibili della storia del Fulham contro la Juventus di Alberto Zaccheroni. Ci si giocava l’accesso ai Quarti di finale di Europa League, all’andata i bianconeri sembravano aver ipotecato il passaggio del turno vincendo 3-1 a Torino. Quel giorno però Craven Cottage, come da previsioni, si riempì fino all’orlo. Lo stadio era completamente esaurito in ogni ordine di posto perché in Inghilterra si va allo stadio a prescindere dal risultato. Dopo pochi minuti dal calcio di inizio, la Juventus passò in vantaggio con il gol di Trezeguet, una sentenza. La rete del francese sembrò chiudere ogni discorso di qualificazione ma Il Fulham si rimboccò le maniche trovando immediatamente la rete del pareggio grazie alla zampata di Bobby Zamora che al nono riaccese gli animi dei Cottagers. Era il Fulham di Roy Hodgson che nell’annata precedente aveva sbaragliato la concorrenza piazzandosi in settima posizione in Premier League a arrivando in Europa.
Il padroni di casa dopo il pari, acquisirono sempre più consapevolezza iniziando a pressare a tutto campo. La Juventus iniziò ad andare in difficoltà rimanendo anche con l’uomo in meno per l’espulsione di Fabio Cannavaro a metà della prima frazione. Al minuto trentanove, la squadra di Hodgson compie il sorpasso grazie alla rete dell’ungherese Zoltán Gera, bravo a trovare lo spiraglio giusto. La qualificazione però era ancora nelle mani dei bianconeri, anche se nel secondo tempo il Fulham iniziò a crederci davvero. La mano galeotta di Diego su cross di Duff provocò il calcio di rigore trasformato da ancora da Gera, glaciale dal dischetto.
La terza rete dei Cottagers era già abbastanza per spingere la Juventus verso i supplementari, impensabile prima della partita. I bianconeri a quel punto tentarono di chiudere gli spazi, Hodgson spinse in avanti i suoi mentre Zaccheroni sperava di non vedere quello che accadde al minuto 82. Clint Dempsey, giocatore statunitense dai piedi educati, si inventò un pallonetto da figurine Panini che si insaccò alle spalle di Antonio Chimenti. Le tribune di Craven Cottage tremarono. Estasi. Il Fulham di Roy Hodgson vinse 4-1 ribaltando il punteggio maturato all’andata e in quel 18 Marzo 2010 si scrisse per sempre una pagina di storia per entrambe le squadre, a lieto fine per i bianconeri del Tamigi.
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