Venendo a casa ieri pomeriggio mi è capitato di ascoltare una su Nettuno Bologna Uno, una trasmissione radiofonica il cui argomento dominante è stato ovviamente l’imminente incontro di Champions League di Liverpool che vedrà protagonista il Bologna.
Grande sgomento del conduttore, Leo Vicari, modello ideal-tipico del tifoso più realista, nel dover riportare tanti commenti che rispecchiavano l’umore pessimista di molti tifosi. C’era chi che parlavano di rischio goleada, chi diceva che è meglio pensare alla salvezza e schierare le riserve e altre stranezze del genere. Il filo che univa questa categoria, limitata, dei tifosi era “che ci stiamo andando a fare, ci tritureranno”.
Ora voglio credere che questi siano solo messaggi scaramantici, di chi pensa al peggio sperando di ottenere il meglio.
Mi è venuto in mente il titolo di un vecchio film di Renzo Arbore: “FF.SS.” – Cioè: “…che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene?”
Mi sono chiesto, che cosa è valso tutto il lavoro il sacrificio le gioie e la festa durata un’intera stagione agonistica, più un’estate con il BFC tra le grandi, se al momento più bello, più emozionante ci si avvicina con pessimismo, come sconfitti in partenza e si vorrebbe che fosse già il giorno dopo?
No perché bisogna ricordarlo, il Bologna non ha vinto il biglietto d’oro di Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato per cui può andare a giocare un incontro premio in uno degli stadi più famosi del mondo. Il Bologna ha meritato questa serata e le altre che ancora arriveranno. Bene ha fatto la società a uscire con una bellissima maglia in Total Black, un abito da sera per una serata speciale.
Andare a giocare ad Anfield, casa del Liverpool Football Club, un vero e proprio tempio del calcio nella competizione più importante della stagione e non per un torneo estivo di poco conto, è un onore che non capita a molti.
Ogni anno migliaia di persone vanno a Liverpool per visitare l’impianto in cui si è scritto un pezzo di storia di calcio mondiale e non solo del LFC. E stiamo parlando di un numero considerevole di appassionati. Anfield non è solo uno stadio, ma un punto di riferimento storico per i tifosi e gli appassionati di calcio, che vengono da tutto il mondo per assistere alle partite e per visitare il museo del club e il memorial dello Hillsborough.
La passione e l’energia che si respirano ad Anfield durante le partite del LFC sono palpabili, e l’atmosfera è elettrizzante sia per i tifosi che per i visitatori occasionali.
Ora a mio avviso uno spettacolo del genere merita di essere allo stadio. Ma è chiaro che non è possibile che tutti i tifosi del BFC possano godere dello spettacolo dagli spalti.
Però consiglio di pensare bene a come vivere questa serata.
In balotta, come si dice da queste parti, o in solitaria; in religioso silenzio o nella baraonda più esasperata. In luogo pubblico tra estranei o in confort zone tra l’affetto degli amici più fedeli.
In ogni caso, la serata va vissuta fino in fondo, dal primo all’ultimo minuto. Godendo se c’è da godere o soffrendo se c’è da soffrire.
Perché che sia la prima di una lunga serie di grandi stagioni o che sia una cosa che si ripeterà tra qualche anno non importa nulla.
Questa serata sarà comunque indimenticabile ed è sacrosanto viverla così.
Unico rammarico concesso, ma che sia di insegnamento per il futuro, è “perché non sono andato anche io ad Anfield, casa del Liverpool Football Club”.
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