Non sta passando di certo un buon momento il Bologna: la società emiliana è ancora alla ricerca della prima vittoria in Champions ed è lontana dalle parti alte della classifica in Serie A.
Il sentimento di delusione è nell’aria, ma adesso il club deve difendersi da un attacco che non riguarda il rettangolo di gioco, qualcosa di particolare e che nessuno si sarebbe mai aspettato.
A seguito della partita contro il Lille persa per 1-2, la società ha scoperto di essere stata letteralmente rubata da degli hacker informatici RamsonHub, che in data 19 novembre sono riusciti tramite il dark web a risalire ad informazione private ed importanti del club.
Sono stati prelevati alcuni materiali come contratti di sponsorizzazione, dati personali dei giocatori, le strategie di mercato e tutti i dati medici del club. Gli hacker chiaramente hanno chiesto un riscatto alla società per non pubblicare questi sensibili dati, con il club che ha già sporto denuncia.
Tra i molteplici dati pubblicati per provare la minaccia, figurano quelli del tecnico Vincenzo Italiano, che di certo in questo periodo non se la sta passando bene a Bologna; difatti, sono stati resi noti nel dark web la scansione del suo passaporto, il contratto che ha firmato col Bologna, e perfino il suo IBAN.
Nelle ultime ore, gli hacker hanno minacciato nuovamente il club, richiedendo una ulteriore somma di denaro per non pubblicare questi dati, tramite un vero e proprio comunicato:
l management del club si è rifiutato di proteggere i dati confidenziali di calciatori e sponsor. Perciò in 2 giorni pubblicheremo tutti i dati medici, personali e confidenziali dei giocatori del club. Ma ricordiamo loro che potranno ottenere molti più soldi attraverso le cause legali che giocando in un club che li ha traditi
La società felsinea, nel frattempo, si sta già adoperando per intraprendere vie legali e difendersi contro questi hacker.
Di seguito, ecco la nota del club riguardo questo attacco ai propri dati:
La società Bologna Football Club 1909 S.p.a. comunica che i propri sistemi di sicurezza sono stati recentemente oggetto di un attacco informatico di tipo ransomware, su un server in cloud e nel perimetro interno.
Tale azione criminosa ha comportato il furto di dati aziendali che potrebbero essere oggetto di pubblicazione.
Si diffida pertanto chiunque ne venisse in possesso dal diffondere ovvero condividere ovvero fare qualsiasi altro utilizzo di tali dati in quanto provenienti da reato.
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