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Match analysis: ecco nel dettaglio il Milan di Stefano Pioli

Dopo la pensante sconfitta in Coppa Italia contro l’Udinese, il Bologna di Sinisa Mihajlovic ha subito un’occasione importante per riscattarsi. Al Dall’Ara arriva infatti il Milan di Stefano Pioli, squadra reduce dalla vittoria contro il Parma nell’ultima giornata di campionato. L’analisi sui rossoneri LO SCORE STORICO E LO STATO DI FORMA DEL MILAN Le due squadre si sono affrontate 158 volte: 43 le vittorie del Bologna, 74 quelle del Milan e 41 i pareggi. I rossoblù non battono i rossoneri dal 6 gennaio 2016; in quella giornata decisiva larete di Giaccherini a San Siro. Poi, 6 sconfitte 1 pareggio. Al Dall’Ara la vittoria manca dal 10 marzo 2002, sulla panchina del Bologna c’era Guidolin e grazie ai gol di Fresi e Cruz il Milan di Ancelotti venne sconfitto per 2-0. Nella carriera da allenatore, Pioli ha affrontato il Bologna 13 volte e il suo score è di: 8 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte. Non ottimo, invece, il bottino di Sinisa Mihajlovic che in 12 gare non ha mai battuto il Milan (5 pareggi e 7 sconfitte) e contro il suo collega ha totalizzato 3 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte. Dopo 14 ^ giornate, tra la gestione Giampaolo e ora quella di Pioli, il Milan ha raccolto appena 17 punti, uno in più rispetto al Bologna. Nelle ultime 5 gare ha totalizzato 7 punti e con l’avvento dell’ex allenatore del Parma in 7 gare ha conquistato solo 8 punti. I NUMERI STAGIONALI DEL MILAN Il Milan ha l’11° attacco del campionato con 13 reti fatte, 5^ miglior difesa con 17 reti subite. I rossoneri hanno la 4^ percentuale più alta di possesso palla (55.7) e sono secondi nella classifica uno contro uno tentati (467); è lo spagnolo Suso a dominare in questo caso con 95 tentativi e a seguire ci sono Theo Hernandez (57) e Rafal Leao (48). Con 198 conclusioni è la 7^ squadra della Serie A con più tiri tentati, 19^ se si considerano quelli effettuati di testa. I rossoneri non si affidano molto ai cross, appena 223 in 14 giornate. Di queste: 133 dalla destra, 86 dalla sinistra e 28 verso l’area piccola.Terza squadra del campionato per falli subiti (199), 2^ invece per cartellini gialli rimediati (45). Altre due particolarità che contraddistinguono la squadra di Pioli: ultima della competizione per numero di fuorigioco fischiati (14) ed è anche quella che ha subito meno tiri (32). In termini di gol fatti e subiti, il secondo tempo sembra essere la frazione di gioco in cui il Milan crea ma subisce anche molto. Ben 8 dei 13 gol fatti sono stati realizzati nel secondo periodo di gioco cosi come 12 su 17 sono le reti incassate. GLI UOMINI CHIAVE Il difensore centrale Alessio Romagnoli è sicuramente un elemento cardine nello scacchiere tattico rossonero. Il capitano del Milan è il giocatore con più passaggi effettuati dei suoi (857), 3° della Serie A. Primo della sua squadra sia per palloni intercettati (81) e sia per duelli aerei (71). La nota lieve in questa stagione finora molto negativa del Milan è sicuramente Theo Hernández. Il terzino ha deciso l’ultima gara contro il Parma e con 3 gol, stesso numero di Piatek, è il capocannoniere dei rossoneri. Il francese sembra essere uno dei pochi ad avere personalità: 2° giocatore della sua squadra per il numero di uno contro uno tentati (57) e con 27 falli è quello che ne ha subiti di più rispetto ai suoi compagni.Altri due giocatori importanti sono Hakan Çalhanoğlu e Suso. Il turco è il calciatore del Milan che finora ha tirato di più (44) e ben 29 di questi sono avvenuti da fuori area (2° in Serie A). L’ex Leverkusen è fondamentale anche nella costruzione del gioco perché, dopo i due centrali difensivi, è quello che ha effettuato più passaggi. Lo spagnolo, invece, è importante negli ultimi metri. Primo del Milan e 6° della Serie A per cross tentati (58), primo dei suoi per attacchi alla profondità ed è quello che ha ingaggiato più duelli individuali (95). L’ASSETTO TATTICO: CONFERMATO IL 4-3-3 Salvo clamorosi ripensamenti, Stefano Pioli confermerà il 4-3-3 che ha costruito per il suo Milan sin da quando si è insediato sulla panchina rossonera. Un modulo che, in fase offensiva, si tramuta in un 3-4-2-1 con Conti che stringe sui centrali e con Hernandez deputato ad un lavoro di spinta e quindi offensivo. Krunic o Kessie, invece, sono i due giocatori che coprono quando il francese sale. La fase di costruzione del gioco del Milan parte dai difensori centrali; Romagnoli e Musacchio sono i primi a dare al via all’azione rossonera. I due cercano il vertice di centrocampo che si abbassa oppure provano immediatamente a servire Hernandez o Suso. Calhanoglu, Paquetà e Bonaventura si giocano due maglia da titolare ma in fase offensiva hanno comunque un diktat ben preciso: quello di svariare il più possibile senza dare punti di riferimento.   Con un Theo Hernandez superoffensivo, il Milan lascerà sicuramente molto spazio in quella zona. Il Bologna dovrà essere rapida e tempestiva nel recuperare immediatamente il pallone eaffondare il colpo sulla destra. Ci vorrà una squadra alta e aggressiva; i rossoneri non hanno ancora dimostrato di essere un collettivo sicuro dei propri mezzi e un pressing ben orchestrato sul portatore di palla potrà metterli in difficoltà. Il Milan non ha un vero playmaker, importante saranno quindi i compiti del trequartista prescelto da Sinisa Mihajlovic sul centrocampista rossonero più basso. (Fonte dati: Wyscout Foto copertina: lanotiziasportiva.com)

Simone Biancofiore

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