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Milan, Morata ha le polveri bagnate: servono rinforzi in attacco?

Nonostante a Monza sia arrivata una vittoria tanto sofferta quanto importante per un morale dannatamente ondivago, la situazione è tutt’altro che in miglioramento considerevole nell’ultimo periodo per la causa del Milan. Le apparenti ruggini tra Paulo Fonseca e Rafael Leao sembrerebbero ancora non risolte, così come anche la squadra continua ad avere enormi criticità tattiche e mentali nel corso della partita.

Ad essere finito nell’occhio del ciclone vi è finito senz’altro Alvaro Morata, criticato aspramente dalla tifoseria e dagli addetti ai lavori per le sue enormi difficoltà dal punto di vista realizzativo. Ad oggi, il centravanti spagnolo sta rendendo al di sotto delle aspettative e ciò sta sollevando numerosi interrogativi su quanto sia stato giusto l’investimento per il suo cartellino.

Interrogativi che sono anche di natura tattica e che vanno a mettere in discussione l’effettiva buona riuscita dell’incastro dello stesso Morata all’interno dello scacchiere di Paulo Fonseca.

Ibrahima Konatè e Alvaro Morata (ph. Image Sport)

I numeri di Morata sono impietosi, il Milan mugugna

Prima ancora di entrare nel merito dei motivi per cui Alvaro Morata starebbe facendo fatica con la maglia del Milan, occorre citare i suoi numeri in rossonero, che sono davvero miseri per un giocatore capace di vincere l’Europeo con la Spagna da capitano giusto qualche mese fa.

Ad oggi, infatti, i numeri dello spagnolo parlano di soltanto due gol in 719 minuti giocati. Uno score davvero basso per un attaccante che ha saputo sempre confermarsi come un giocatore che ha saputo imporsi anche in Serie A con la maglia della Juventus.

Poi certo, non è stato nemmeno particolarmente fortunato, rivedendo il gol annullatogli per fuorigioco contro il Napoli.

https://twitter.com/SerieA_EN/status/1851366565150589036?ref_src=twsrc%5Etfw

Potrebbe non essere congeniale al sistema di gioco di Fonseca

Uno degli aspetti più cruciali è senz’altro rappresentato dall’effettivo “fit” con quello che è il sistema di gioco di Paulo Fonseca, nonché di riflesso con il suo utilizzo come prima punta pura.

Alvaro Morata non è infatti una prima punta classica tipicamente abituata a fare a sportellate con i difensori avversari, è invece una prima punta atipica, per certi versi pure seconda, che trova pane per i suoi denti quando si ritrova ad essere accoppiato un partner d’attacco nell’attacco a due.

Non a caso, le sue migliori annate (tra tutte, la scorsa) le ha vissute proprio quando ha potuto esprimersi al suo meglio con un socio d’affari nel reparto offensivo, riuscendo quindi ad esaltarsi per quelle che sono le sue migliori qualità come calciatore associativo.

Inoltre, è noto come Alvaro Morata non sia mai stato un attaccante particolarmente prolifico sul lungo periodo, e del resto ha sempre avuto delle stagioni in cui ha vissuto una prima metà di grande spessore realizzativo e una seconda metà in cui faticava a vedere la porta (talvolta pure viceversa a dirla tutta).

Di conseguenza, il Milan avrebbe dovuto mettere in preventivo l’eventualità che il centravanti spagnolo potesse ripetere lo stesso copione che si è ripetuto nel corso della sua ormai lunga carriera ad alti livelli nel calcio europeo.

Paulo Fonseca (ph. Image Sport)

Okafor non può fungere da sostituto di Leao, deve essere lui il vice-Leao

Ancora prima di pensare all’eventuale sostituto di Alvaro Morata, Paulo Fonseca dovrà iniziare a tenere in considerazione l’idea di riportare Noah Okafor ai suoi vecchi gradi di attaccante centrale di riserva.

Nonostante il tanto impegno tipico di chi si è ritrovato improvvisamente con la titolarità a seguito delle presunte vicissitudini ambientali di Rafael Leao, lo svizzero non si è mai distinto come un giocatore particolarmente affidabile sulla fascia sinistra, in quanto non ha né gli istinti in 1 vs. 1 del portoghese, né la versatilità offensiva di Christian Pulisic.

Ad oggi, Okafor è visibilmente sprecato come ala sinistra e sarebbe più conveniente utilizzarlo come jolly offensivo in uscita dalla panchina, in modo tale da premiare quelle che sono le sue migliori caratteristiche da subentrato e da esaltare quello stesso giocatore che spesso faceva la differenza negli spezzoni finali delle partite dei rossoneri.

Inoltre, gli infortuni recenti di Tammy Abraham (non che le sue abilità scarse realizzative attuali aiutino la sua causa) stanno sollevando numerosi interrogativi su quanto abbia effettivamente senso perseverare con Okafor come titolare sulla fascia sinistra, delegittimando il valore di Leao e impedendo ai rossoneri di avere un’alternativa ad un Morata decisamente deludente.

Okafor Milan

E se arrivasse la promozione per Camarda?

Alla luce di quanto detto, se proprio non ci dovesse essere un ritorno di fiamma alle gerarchie precedenti con Leao titolare ed Okafor come jolly offensivo in uscita dalla panchina, a quanto serve effettivamente investire sul mercato per la causa rossonera?

Le recenti campagne estive di calciomercato non hanno sorriso alla dirigenza del Milan, di conseguenza risulta difficile immaginare che possa avere in canna dei colpi così tanto efficaci se si esclude l’usato sicuro che ad oggi rappresenta il compitino per i rossoneri.

A prescindere dalla partita di domani sera contro il Real Madrid e cercando di impostare un discorso generico, il Milan potrebbe anche iniziare ad insistere maggiormente sulle qualità di Francesco Camarda. Ciò non implica necessariamente l’idea di schierarlo come titolare al posto di Alvaro Morata, bensì l’idea di dargli più opportunità per mettersi in mostra, in modo tale da dare maggiori opzioni all’attacco a disposizione di Paulo Fonseca.

Il classe 2008 è un prodotto del vivaio della società milanese, non graverebbe sulle casse della società a livello di ingaggio rispetto ad un investimento che potrebbe anche richiedere uno stipendio milionario per approdare in rossonero.

Francesco Camarda (ph. Image Sport)
Gabriele Gilli

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Gabriele Gilli

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