Ad Aragon davanti a tutti c'è un sorprendente Nakagami, partito in quarta fin dalla FP1 e confermatosi il più veloce in FP2. Ma le M1 che per gran parte del turno pomeridiano sembravano destinate a subire la velocità dei rivali giapponesi con un guizzo finale di Vinales e Quartararo si sono riportate avanti. Maverick col secondo crono, Fabio col quarto. È presto per dire se entrambi hanno trovato il bandolo della matassa, in tutti i turni finora hanno dato l'impressione di inseguire, laddove una settimana fa fungevano da lepri. Morbidelli, fuori dalla top ten col quindicesimo tempo nella combinata, sembrerebbe confermarlo. Nei primi dieci spiccano anche Mir e Rins, il maiorchino più efficace al mattino, il compagno di squadra al pomeriggio. Comunque le Suzuki ci sono e fare i conti con loro sarà obbligatorio per tutti. A cominciare dalle Ducati, ancora in difficoltà. Petrucci e Dovizioso sono lontani e nemmeno le più favorevoli temperature pomeridiano hanno aiutato a ritrovare la strada di una competitività smarrita sulla pista spagnola. Il forlivese non ha nemmeno provato un attacco con gomme fresche, segno di una ricerca del setting ancora complesso. C'è da segnalare infine il sesto posto di Alex Marquez nella classifica combinata: al di là della scivolata al mattino lo spagnolo si è mostrato sempre più a suo agio sulla difficile RCV. Un passo avanti che hanno fatto tutti i piloti Honda.
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