L’Inghilterra cade ancora una volta. Non ce l’ha fatta nemmeno contro la Spagna. Dopo il 2021 quando fu l’Italia a conquistare il titolo di Campione d’Europa, anche contro gli spagnoli perde un’altra finale.
Negli ultimi anni gli inglesi a ogni torneo internazionale cantano spesso il ritornello It’s coming home, auspicando che l’Inghilterra vinca e riporti a casa un titolo nel paese in cui nacque e si sviluppò per primo questo sport, a metà dell’Ottocento.
Questo coro è diventata una cosa per cui gli inglesi vengono presi in giro, il simbolo di una arrogante pretesa di superiorità. Ricordiamo tutti il coro dell’italia di Mancini quando si cantava It’s coming Rome. Altri tempi.
Un merito però per questa nazionale, il fatto di aver trasmesso un senso di sicurezza e un certo entusiasmo ai tifosi. Cosa che forse in Italia, in questo momento si è perso.
Ma quali sono davvero i motivi delle due finali perse dell’Inghilterra? Andiamo ad analizzare insieme quali potrebbero essere i problemi di questa Nazionale che arriva fino alla fine, ma non ce la fa.
L’Inghilterra ha sempre avuto grandi aspettative prima di Europei e Mondiali, ma tradizionalmente è una nazionale perdente, che ha vinto un solo titolo internazionale, i Mondiali del 1966 giocati in casa.
La Spagna è stata considerata favorita in questi europei perché è stata la squadra più convincente dal punto di vista del gioco e ha eliminato due Nazionali molto forti come Germania e Francia.
L‘Inghilterra, pur non giocando sempre in modo entusiasmante, ha dimostrato di essere una squadra difficile da battere e molto brava a reagire alle difficoltà.
In tutti i turni a eliminazione diretta di questo torneo è andata in svantaggio, agli ottavi di finale contro la Slovacchia, ai quarti contro la Svizzera e in semifinale contro l’Olanda, ma ha sempre rimontato, segnando peraltro in due occasioni negli ultimi minuti della partita.
La storia nel modo del del calcio dell’Inghilterra è ricca di sconfitte dolorose, spesso ai rigori, come la semifinale degli Europei di casa del 1996 contro la Germania, e le due sconfitte consecutive contro il Portogallo, sempre ai rigori, agli Europei del 2004 e ai Mondiali del 2006, fino alla sconfitta in finale ai rigori contro l’Italia agli scorsi Europei nel 2021.
Andò ancor peggio in altre occasioni: nel 2008 non si qualificò nemmeno agli Europei, mentre ai Mondiali del 2014 uscì ai gironi.
Da quando, nel 2016, Gareth Southgate è stato nominato come allenatore, la nazionale inglese ha cominciato invece a diventare una presenza più stabile nelle fasi finali dei tornei: ha raggiunto la semifinale dei Mondiali nel 2018 e i quarti nel 2022, mentre agli Europei è andata due volte su due in finale, nel 2021 e nel 2024.
Southgate è stato molto criticato, anche durante questi Europei, per non essere riuscito a far giocare in modo coraggioso e spettacolare quella che viene ritenuta forse la miglior generazione di calciatori che l’Inghilterra abbia mai avuto, ma oggi anche gli osservatori più critici gli danno il merito di averla resa una squadra che viene presa sempre molto sul serio, che comincia ogni torneo con una concreta possibilità di vincerlo, e in cui tutti i giocatori sembrano convinti di questo.
Ma allora perché arrivata in finale l’Inghilterra non riesce a portare a casa questo trofeo? Avere in squadra alcuni dei migliori calciatori al mondo, come Jude Bellingham, Phil Foden, Bukayo Saka e Harry Kane, ha sicuramente contribuito a migliorare i risultati, ma anche ad alzare ulteriormente la pressione su una nazionale che, come detto, non vince un torneo da 58 anni (i cosiddetti years of hurt, anni di dolore).
Clamoroso il dato inglese di due finali di fila perse: dopo l’Italia, la Spagna, stavolta non sono serviti neanche i calci di rigore. E il dato di Harry Kane, capitano dei Tre Leoni, diventa quasi imbarazzante: zero trofei in carriera nonostante oltre 300 gol tra club e Nazionale.
Nell’ultimo mese praticamente tutti i calciatori e lo stesso ct sono stati criticati per aver giocato al di sotto delle loro possibilità: persino il capitano Harry Kane, miglior marcatore della storia della nazionale, è stato messo in discussione.
Nonostante questo, e nonostante abbia rischiato seriamente di uscire almeno due volte (agli ottavi ha pareggiato all’ultimo minuto contro una squadra ben più modesta come la Slovacchia, mentre ai quarti ha vinto ai rigori contro la Svizzera), l’Inghilterra ha raggiunto la sua seconda finale consecutiva agli Europei, agevolata anche dall’essersi trovata in una parte di tabellone senza quasi tutte le altre squadre migliori del torneo (Francia, Germania, Spagna, Portogallo).
Ai microfoni della BBC, Southgate ha provato ad analizzare questa ennesima finale persa agli Europei:
“Avere un giorno in meno per prepararsi è sicuramente uno svantaggio, ma fino all’80’ eravamo ancora in partita. Ci vorrà un po’ di tempo per analizzare tutto a fondo. Kane? Fisicamente è stata dura per lui.
È arrivato al torneo con pochi minuti giocati e non ha raggiunto il livello che tutti speravamo.
Le partite sono estremamente impegnative e abbiamo pensato che la freschezza di Ollie ci avrebbe permesso di pressare meglio e offrire una spinta in avanti. Penso che i sostituti siano entrati in campo e abbiano fatto ciò che gli avevamo chiesto.”
Il contratto di Gareth Southgate scadrà alla fine del 2024, ma adesso dopo questa finale persa contro la Spagna lascerà la Nazionale? Un mese fa aveva fatto capire che questa sarebbe stata la sua ultima occasione di vincere un trofeo con l’Inghilterra.
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