Il Bologna vincendo contro il Sassuolo si è rilanciato nella corsa europea, e nel prossimo match contro il Lecce avrà nuovamente a disposizione Dan Ndoye. Di seguito le parole al Corriere di Bologna di Alessandro Costacurta.
È una realtà cresciuta in modo sorprendente, gara dopo gara: all’inizio della stagione non erano considerati una pretendente per obiettivi europei, mentre ora lo sono e a pieno titolo. Probabilmente è nata un’intesa profonda tra la società, che ritengo tra le migliori d’Italia, l’allenatore e i giocatori che ha portato il Bologna ad essere la sorpresa del campionato: ricordo ancora la delusione di Motta ai nostri microfoni dopo la sconfitta contro il Milan alla prima giornata, forse quella partita ha fatto cambiare qualcosa, ultimare il mercato e dare vita a un percorso davvero molto buono.
La sua proposta di calcio moderna l’ha portato a essere una sorpresa: porta avanti la sua strategia, vincere le partite tramite il possesso palla e sviluppando un gioco dove tanti probabilmente non hanno un ruolo specifico. Però diversi elementi sono cresciuti e questa è la vera forza dell’allenatore: ma se migliori sensibilmente 4-5 giocatori nel corso di una stagione significa che il tuo progetto ha fatto centro. Ho sempre fatto il tifo per questo tipo di proposta calcistica. Anzi, facendo i complimenti a Motta mi sono proposto per fare un allenamento: per le mie caratteristiche mi sarebbe piaciuto molto giocare in questo Bologna. E Thiago, che da calciatore era un maestro di questo modo di giocare, sta portando avanti questa filosofia anche da tecnico.
Mai in uno contro uno. Quelli così talentuosi, bravi a difendere palla, a non farsi anticipare o a suggerire la profondità vanno marcati di squadra: non ci sono tanti difensori capaci di gestire uno così in uno contro uno, le grandi difese sono tali solo se c’è aiuto reciproco. Zirkzee ha veramente tante qualità: mi sembra quasi blasfemo dirlo, ma forse il punto meno sviluppato è ancora quello della conclusione verso la porta. Nonostante sia già bravo, lì può migliorare ancora di più.
Smonto un po’ la teoria secondo cui uno fa tanti tocchi perché è bravo: a volte semplicemente l’avversario permette tanti tocchi al giocatore meno pericoloso. Ma non è il caso di Riccardo, che sta facendo una stagione straordinaria. Deve migliorare solo una cosa e per l’età che ha è ancora in tempo, visto che fa il centrale da poche partite: la marcatura dentro la propria area. Consiglio di un difensore della vecchia scuola: negli ultimi gol ho visto una parte di responsabilità dei centrali che non marcano dentro l’area. Per il bene del Bologna e della Nazionale, dove presto verrà convocato: dentro l’area si marca. E forte. Lo dico parlando di lui, ma lo vedo fare a tanti: l’esempio da seguire sono i centrali dell’Inter, Bastoni e Acerbi, peraltro entrambi mancini e perfetti in marcatura in area. Calafiori ha fatto passi da gigante: se migliora questo aspetto, viste le capacità di lettura e di impostazione che ha, è destinato a una grande carriera.
Ha grandi possibilità. Presto tante dirette concorrenti torneranno a giocare in Europa, anche se per qualcuna, come la Lazio, il rischio è che sia un percorso breve. Ci sono diverse squadre attrezzate in lotta per l’Europa, ma se il Bologna continua a giocare così ci andrà: ha una tipologia di gioco, un telaio e un’organizzazione che gli regala sempre la chance di poter vincere ogni partita.
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